Galles-Italia 21-22 Clamorosa vittoria degli azzurri dopo 7 anni e 36 ko, evitato il cucchiaio di legno I gallesi esaltano Capuozzo Video

Rugby Sei Nazioni Galles - Italia oggi diretta live dalle 15.15: il folletto Capuozzo sfida i monumenti Wyn Jones e Biggar (250 caps contro i 209 di tutti gli azzurri)
di Paolo Ricci Bitti
11 Minuti di Lettura
Sabato 19 Marzo 2022, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 00:43

Italia Michele Lamaro Sei Nazioni rugby oggi diretta live Guinness Six Nations Galles Ange Capuozzo

La traversata del deserto è finita dopo 7 anni e 36 ko consecutivi e non si possono immaginare la sete e la fame del del popolo del rugby che vengono spazzate via dalla manna di questa gigantesca vittoria azzurra a Cardiff dove non l'Italia non  era mai passata, annichilita fino ad oggi da uno stadio al centro della capitale del paese più ovale del mondo insieme alla Nuova Zelanda. 

Gli azzurri del capitano Lamaro e del ct Crowley hanno vinto 21-22 con una meta di Padovani all'ultimo minuto costruita dalle gambe e dal cervello dell'estremo Capuozzo, 22 anni, ultimo arrivato nella combriccola di ragazzini con cui l'Italia ha finalmente terminato l'esodo che stringeva i cuori, che inaridiva la passione dei fedeli più giovani, che toglieva le parole per spiegare che la squadra cresceva anche se perdeva sempre, sempre, sempre.

Il Galles ha segnato 3 mete (27' Watkin, 51' Lake, 68' Adams) ma non si è scrollata di dosso gli azzurri che anzi sono stati in vantaggio per quasi tutta la partita. Grazie a lucidità e disciplina hanno conquistato penalty ben monetizzati dalla piazzola e non si sono arresi nemmeno quando sono stati sorpassati da Adams a 12 minuti dalla fine. Gli occhi, i placcaggi, le corse degli italiani facevano però pensare il contrario: questa partita era dell'Italia ed era l'Italia che doveva portarla a casa. La facevano meritare i tre drive da penaltouche annientati ai gallesi, increduli. Lo faceva credere il fantascientifico contrattacco creato dal raziocinio di Capuozzo che è riuscito a sbrogliare un caso non previsto nemmeno dai manuali del gioco: si trovava nella sua area di meta con un gallese avvinghiato alle caviglie e con un altro che stava per saltargli addosso. In questi casi non resta che "annullare" (schiacciare la palla a terra). Nel rugby non c'è l'auto-meta, ma quell'azione obbligata avrebbe fruttato ai gallesi una ghiottissima mischia a 5 metri dalla linea di meta azzurra. Beh, Ange Capuozzo, da Grenoble, nonni paterni campani, è restato freddo come un ghiacciolo e ha resistito in piedi fino a passare la palla a Ioane. Un gesto rivoluzionario. Ioane, poi, il più veloce degli azzurri, ha scatenato un contrattacco a forza di sprint, slalom e calci a seguire che 80 metri dopo hanno costretto i gallesi in affanno a soffocare la palla. Insomma, i Dragoni stavano assaporando al 56' la meta ammazza-partita ma si sono svegliati con Garbisi che piazzava il calcio del controsorpasso: 14-15.

Che meraviglia d'Italia a Cardiff al Principality Stadium inondato di sole e di azzurro. Italiani determinati, precisi, convinti, lucidi: due piazzati di Garbisi e due (assai difficili) di Padovani ci tengono davanti fino al tè ammutolendo i 70.970 fedeli che tappezzano di rosso lo stadione. Non c'è un azzurro che venga meno ai compiti, non c'è una manovra che non comporti una conquista di terreno, bene il possesso. Il Galles ha segnato solo al 27' con Watkin approfittando dell'unico appannamento della linea difensiva che prima aveva però respinto quattro drive da penal-touche in cui i gallesi sono maestri. E peccato per due chiare occasioni da meta non finalizzate dagli azzurri nel finale. Uno dei primi tempi migliori di sempre dell'Italia nel Sei Nazioni.

A un minuto dalla fine tutta questa magnificenza azzurra sembrava destinata a fare la solita fine: un'altra sconfitta, bella, ma sempre sconfitta. Anche perché al 77' l'Italia aveva gettato alle ortiche una touche in attacco favorevolissima. I gallesi, al 79' hanno liberato la loro area con l'ennesimo calcione finito nelle mani di Capuozzo all'altezza della metà campo. Il piccoletto, 1,77 per 71 kg, di gran lunga il più esile di tutto il Sei Nazioni, si è lanciato in una delle rapidissime corse sulla fascia a destra seminando tre gallesi e con un quarto che gli stava chiudendo la strada. Sarebbe arrivato alla meta tuffandosi ma ha visto con la coda dell'occhio arrivare Padovani all'interno: solo la meta (5 punti) non sarebbe basta per vincere perché poi Garbisi avrebbe dovuto piazzare per i due punti supplementari da posizione difficilissima. Allora Ange, con la naturalezza di un ventenne senza angosce ataviche (le 36 sconfitte di fila, la nazionale che perde sempre, che cosa ci sta a fare l'Italia nel Sei Nazioni, eccetera eccetera), ha pennellato un passaggio perfetto per Padovani che ha potuto sterzare a sinistra e tuffarsi sotto i pali rendendo banale la trasformazione arrivata un minuto dopo, a partita finita, a trionfo iniziato.

Capuozzo ha poi fatto un'altra corsa per salutare una quindicina di suoi familiari che l'avevano seguito a Cardiff,a in quel momento si è sentito battere una mano sulla spalla: era Josh Adams, l'aso gallese che aera appena stato premiato come Man of the Match. "Tieni, la medaglia la meriti tu" ha detto Adams all'allibito ragazzino azzurro.

E gliela ha messa al collo. Lacrime, abbracci, singhiozzi: oggi ci vogliono tutti.  

 

Le dichiarazioni

Edoardo Padovani, autore della meta della vittoria, un mix di orgoglio e di gioia: “Abbiamo iniziato un percorso a giugno dell’anno scorso, focalizzando il nostro lavoro nel vivere ogni momento come un tassello che deve portarci alla creazione di un’identità precisa. Credo che questo lavoro stia pagando, e per quanto riguarda la meta… così a caldo devo ancora completamente realizzare cosa mi è successo, so solo che è bellissimo”.

In sala stampa è poi il turno del C.T. e del Capitano Azzurri, finalmente a commentare un successo meritato perché costruito con pazienza e lucidità. Kieran Crowley, CT Italia: “Siamo felicissimi, ed io sono felicissimo per questi ragazzi, che se la sono davvero meritata. Non deve però essere così sorprendente questa vittoria, per quanto ovviamente importantissima: questo gruppo ha lavorato tantissimo e con una dedizione assoluta per tutto il Torneo, e non deve essere solo questo risultato a determinare il giudizio complessivo”. “In merito alle scelte operate dal Galles quando ha avuto i suoi penalty a favore, le squadre decidono in campo a seconda di come sentono il momento, e del piano di gioco.

Il Galles ha letto quei momenti in un determinato modo, noi in un altro, semplicemente questo, non abbiamo mai avuto l’impressione di una loro arroganza nei nostri confronti”. Michele “Mitch” Lamaro, capitano dell'Italia: “Avete presente l’ultima azione, quando li abbiamo tenuti alti sull’azione della loro potenziale meta che a quel punto avrebbe spostato definitivamente il match? Ecco, quella è la dimostrazione di come abbiamo affrontato questa partita, della mentalità con cui siamo scesi in campo. Volevamo restare attaccati al punteggio con tutte le nostre forze, impedendogli di segnare per provare poi a segnare noi: nei 79 minuti prima della meta decisiva abbiamo lavorato duro, senza mai mollare un secondo, restando ancorati al nostro rugby ed uno all’altro, e questo lavoro è ciò che ha consentito questo risultato, non un episodio fortunato”. “La confidenza di questo gruppo, che è giovane ma che è anche altrettanto serio, nel progetto cui stiamo lavorando non è mai venuta meno, nemmeno dopo le sconfitte arrivate nel Torneo. Non c’è nulla di casuale nella vittoria di oggi, tutti hanno fatto benissimo il proprio lavoro individuale mettendolo a servizio della squadra, e questo ha finalmente pagato”.

Il presidente Marzio Innocenti, mai lontano dalla squadra per tutto il Torneo: “Quella di oggi è una vittoria storica, ma non deve essere presa come un episodio sporadico, bensì come punto di partenza, perché arriva grazie a tanto, tanto lavoro da parte di questi giocatori, di questo staff, e di tutta la Federazione. Giusto che i ragazzi festeggino, ma da Presidente dovrò purtroppo dire loro che la strada è ancora lunga. In ogni caso, nel giorno della Festa del Papà posso dire che dopo la nascita dei miei figli, questo è forse il giorno più bello della mia vita”. 

Il tabellino

Cardiff – Principality Stadium
Six Nations 2022 – Quinta Giornata
Sabato 19 Marzo 2022

Galles V Italia 21-22 (7-12)

Marcatori: PT 12’ cp Garbisi (0-3); 15’ cp Padovani (0-6); 27’ m. Watkin, t. Biggar (7-6); 32’ cp Garbisi (7-9); 34’ cp Padovani (7-12).

ST 51’ m. Lake, t. Biggar (14-12); 57’ cp Garbisi (14-15);68’ m. J. Adams, t. Biggar (21-15); 80’ m. Padovani, t. Garbisi (21-22)

Galles: McNicholl (60’ Sheedy); Rees-Zammit, Watkin, Halaholo (46’ Tompkins), Adams; Biggar (c), G. Davies (66’ Hardy); Faletau, Navidi, 6 S. Davies (49’ Moriarty); Wyn Jones (60’ Rowlands), Beard; Lewis (41’ Brown), Lake (75’ Roberts), Thomas (60’ Jones). 

Head Coach: Wayne Pivac


Italia: Capuozzo; Padovani, Brex, Marin (52’ Zanon), Ioane; Garbisi, Braley (60’ Fusco); Halafihi (63’ Steyn), Lamaro (c), Pettinelli (74’ Sisi); Ruzza, Fuser (47’ Cannone); Ceccarelli (52’ Alongi), Nicotera (52’ Bigi), Fischetti (69’ Traoré).

Head Coach: Kieran Crowley


Arbitro: Andrew Brace (IRFU)
Assistenti: Matthew Carley (RFU), Tual Trainini (FFR)
TMO: Joy Neville (RFU)

Cartellini: nessuno

Calciatori: Garbisi (ITA) 3/3; Biggar (GAL) 2/2; Padovani 2/3

Note: Giornata di sole a Cardiff, terreno di gioco in perfette condizioni, Principality Stadium esaurito. Italia in campo con i colori della bandiera ucraina inseriti sui numeri della maglia. Pasquali costretto al forfait dell’ultimo minuto per stato influenzale, al suo posto in panchina il debuttante assoluto Alongi, al suo primo cap. 

Player Of The Match: Josh Adams (Gal)

Quinto e ultimo turno: Grand Slam (tutte vittorie) per la Francia che non compiva questa impresa dal 2010. Dal 1910 ad oggi i Blues hanno vinto 10 volte il Torneo senza subire una sconfitta

Galles-Italia 21-22, Irlanda-Scozia 26-5, Francia-Inghilterra 25-13. Classifica: Francia 25 (+68); Irlanda 21 (+105); Inghilterra 10 (+5); Scozia 10 (-29); Galles 7 (-28); Italia 4 (-121).

L'attesa

Toh, si potrebbe pure perdere, ma non straperdere a Cardiff dove oggi (alle 15.15) un monumentale Galles accoglie l'Italia che al Principality Stadium le ha sempre prese salvo un pareggio pure stretto nel 2006, due invede le vittorie a Roma (2003 e 2007). Secondo gli allibratori il gap è solo di 14 punti, il più basso di questo Sei Nazioni che come previsto ha fatto scrivere nel registro altri 4 ko portando a 36 la striscia nera iniziata nel remoto 2015. Come mai tale generosità dei bookmaker? Chissà, loro che tengono la mano vicina al portafogli e non al cuore forse pensano che effettivamente i Dragoni non hanno niente da chiedere a questa partita.

Speriamo. E' che però questo Galles non è "monumentale" in senso metaforico: oggi i titoli dei giornali nella nazionale più ovale del mondo insieme alla Nuova Zelanda sono dedicati al rientro di Alun Wyn Jones, 36 anni, che tocca quota 150 caps (inedito record assoluto mondiale) che in questo Torneo ha passato i gradi di capitano al Dan Biggar, 32 anni, che sempre oggi diventa "centurione" grazie a 100 caps (presenze).

I titoli in Italia? Quasi introvabili, poco o punto visibili e dedicati al nostro nuovo estremo Ange Capuozzo, 22 anni e 1 (uno) caps. Insomma i monumenti (mobilissimi e possenti) Wjn Jones e Biggar assommano 250 caps, mentre tutti i 15 azzurri titolari arrivano solo a 209.  E nel rugby l'esperienza vale più di tutto, anche della cristallina e innata classe di un talento giovanile come Capuozzo che al debutto sabato scorso ha segnato due mete alla Scozia. Il piccolo fulmine di Grenoble, nonni paterni campani, sarà bersagliato dai "campanili" di Biggar, ma non si mostra preoccupato, anzi trasmette entusiasmo con il modo orgoglioso e travolgente di indossare la maglia azzurra.

Arriverà allora il 12° cucchiaio di legno (tutte sconfitte), settimo consecutivo, per il servizio da tavola degli azzurri, ma con la speranza che i totem gallesi debbano sudare fino alla fine per rompere i placcaggi di Lamaro e compagni. 

Solidarietà all'Ucraina. Sul numero della maglia azzurra è stato applicato un cuore giallo e celeste, i colori dell'Ucraina.

Il capitano Lamaro

«Sarà una battaglia e non vogliamo restare indietro - dice il capitano azzurro Michele Lamaro - e intanto stiamo imparando tantissimo. Abbiamo cominciato a creare un gruppo che andrà avanti per questa strada, e abbiamo rivisitato diverse criticità che erano emerse a novembre per provare a metterle a posto. Ad esempio, siamo cresciuti dal punto di vista dei calci di punizione concessi, dal punto di vista difensivo e anche un po' offensivo, almeno nell'ultima partita con la Scozia». «Non sono capitano da molto tempo - dice ancora Lamaro -, ma posso dire che il gruppo si sta amalgamando molto bene. Purtroppo i risultati non arrivano e non siamo riusciti a restare in partita, a contatto nel punteggio fino alla fine, in quasi ogni match. Ma di certo nell'Italia si è visto carattere, quindi non ammetto che si metta in discussione il nostro impegno, che si dica che non facciamo abbastanza: in campo mettiamo tutto l'impegno e la passione, semplicemente a volte si gioca meno bene e le cose non vengono». Ma come si regge il confronto con il Galles? «Per metterli in difficoltà dobbiamo partire dalla difesa - risponde -, insinuare in loro dei dubbi e poi provare a essere incisivi in attacco palla in mano, e negli spazi che si potrebbero aprire. Non siamo pienamente soddisfatti di come abbiamo difeso con la Scozia, non tanto per il sistema, ma per qualche errore individuale di troppo. Vediamo di non ripeterli contro una squadra fisica e incisiva come il Galles».

La festa del papà

Paolo Ricci Bitti

Il programma del quinto e ultimo turno

Oggi 19 marzo: Galles-Italia alle 15.15, Irlanda-Scozia alle 17.45 (Sky Sport), Francia-Inghilterra alle 21 (Sky Sport).

Classifica: Francia 18 (+56); Irlanda 15 (+84); Inghilterra 10 (+17); Scozia 10 (-8); Galles 6 (-27); ; Italia 0 (-122). 

© RIPRODUZIONE RISERVATA