Rugby Italia, la nazionale affidata a Kieran Crowley, l'ex degli All Blacks che non vince

Rugby Italia, la nazionale affidata a Kieran Crowley, l'ex degli All Blacks che non vince
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 20 Maggio 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 00:20

Rugby Italia Sei Nazioni Fir All Blacks

Dal ct sudafricano Franco Smith, rimosso dopo aver perso tutte le 13 (impossibili) partite  alla guida degli azzurri, al nuovo ct neozelandese Kieran Crowley, che ha perso le ultime 15 nella coppa Pro 14 con il Benetton Treviso, la franchigia che gioca solo in Europa e che appunto quest’anno è restata al palo nell’ex Celtic League arrivando al divorzio con l’allenatore.

Impervi anche i precedenti in chiave All Blacks: il 60enne ex estremo del Taranaki ed ex ct del Canada (23° nel ranking mondiale) è stato un ottimo Tutto Nero come i ct Brad Johnstone (2000-2002) e John Kirwan (2002-2005), entrambi esonerati per scarsi risultati. Un taglio riservato solo a loro, e adesso anche a Smith - promoveatur Direttore Alto LIvello dato anche il pesante contratto che lo lega alla Fir dalla precedente gestione - da quando l’Italia è stata ammessa nel Sei Nazioni.

Insomma, la Fir guidata da Marzio Innocenti non ha certo pescato nel top di gamma degli allenatori per rilanciare la nazionale (15a al mondo) che ha perso le ultime 32 partite nel Torneo e che tornerà alla vittoria nei test match solo il 20 novembre, dopo due pandemici anni a becco asciutto, quando affronterà l’Uruguay. Ma il cv conta fino a un certo punto per i ct che poi impastano la squadra con gli ingredienti che fornisce loro il movimento. Nemmeno Georges Coste, quando venne ingaggiato nel 1993 da Dondi, era ai vertici della categoria, ma poi fece miracoli anche imparando in pochi mesi l’italiano, mentre Crowley, dopo 5 anni a Treviso e pure due stagioni ormai 40 anni fa a Parma, non ne spiccica ancora una parola.

Sacrosanta la tirata d’orecchi di Innocenti: «Devi imparare la nostra lingua entro l’autunno». Dietro la mascherina, l’ex All Black (19 cap) ha annuito nel salone con vista sul Ponte di Rialto, ché il Veneto diventerà l’ombelico anche politico del rugby italiano che «nessuno vuole fuori dal Sei Nazioni», ha garantito Innocenti, tosco-veneto, illustrando le sue strategie «condivise con il presidente del Coni, Malagò». Innocenti ha anche garantito che durante il suo mandato non varerà contratti che scadenze successive alla sua. Di questi contratti ereditati dall'era Gavazzi ne ha trovato tanti e onerosi e in molti settori della Fir: tagliare posizioni costerebbe un Perù e allora ecco il già avviato trasloco dei pezzi da una casella all'altra della scacchiera federale.   

A ogni modo nessuna delle rivali del Sei Nazioni affida la nazionale a uno staff striminzito come quello in dotazione a Crowley che si occuperà personalmente dell’attacco: uno staff che allenerà un gruppo composto almeno per metà da giocatori con cui il Treviso, ora affidato a Marco Bortolami, non ha schiodato una vittoria in Pro 14. Mischia allora consegnata al nuovo entrato Andrea Moretti (al posto di Giampiero De Carli), la difesa al sudafricano Marius Goosen (un ritorno, con Troncon che ha pagato le 5 mete incassate in media negli ultimi match) e Corrado Pilat confermato ai “calci”. Al preparatore atletico Giovanni Sanguin, confermato per un anno, viene affiancato Flavio di Giorgio, fra gli artefici dei successo dello sprinter Filippo Tortu e della sciatrice Sofia Goggia.

Siamo press’a poco a metà dell’equipe della Scozia, la più esile dei concorrenti. Crowley un messaggio chiaro logico e condivisibile l’ha comunque lanciato: nessuna promessa (troppe ne abbiamo sentite e amaramente archiviate) e lavoro duro per ricostruire - prima tappa - la mischia, architrave dei successi azzurri d’antan nonché del rugby stesso.

Paolo Ricci Bitti

La nota della Fir

 La gestione di Kieran Crowley, nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby maschile, ha preso il via dal Palazzo della Regione di Venezia, in Cannaregio.

Il panorama unico al mondo della Laguna ha tenuto a battesimo stamane il nuovo corso azzurro, varato dal Presidente Marzio Innocenti a due mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio Federale. 

Ad affiancare il Presidente federale nello svelamento del nuovo staff guidato dal tecnico neozelandese, per cinque anni capo allenatore della Benetton Rugby, il Direttore Tecnico Daniele Pacini ed il  nuovo Responsabile del Rugby d’Alto Livello Franco Smith, a cui Crowley succederà alla guida dell’Italia a partire dall’1 luglio 2021 e sino al 30 giugno 2024. 

Per Crowley, sessant’anni il prossimo 31 agosto, la panchina azzurra arriva dopo un decennio con la propria provincia d’origine - Taranaki - ed a seguito delle esperienze internazionali maturate prima con i Baby Blacks neozelandesi portati al titolo iridato di categoria nel 2007, poi nelle due Rugby World Cup da Head Coach del Canada ed, infine, nel quinquennio passato alla Benetton Rugby, culminato con i quarti di finale di Guinness PRO14 raggiunti nel 2019 dai Leoni biancoverdi ed impreziosito dal titolo di allenatore dell’anno conferitogli  nello stesso anno dalla lega celtica.

Insieme all’ex estremo degli All Blacks Campioni del Mondo nel 1987 entra a far parte dello staff della Squadra Nazionale maschile lo specialista della mischia e degli avanti Andrea Moretti dalle Zebre Rugby Club, con Marius Goosen confermato nello staff con il ruolo di tecnico della difesa insieme a Corrado Pilat assistente per le skills ed il gioco al piede.

L’ex tallonatore azzurro e oggi Vice-Presidente Vicario di FIR Giorgio Morelli ricoprirà il ruolo di Capo Delegazione incaricato dal Consiglio, con l’ala azzurra Giovanbattista Venditti, 44 caps con la Nazionale tra il 2012 ed il 2017, nel ruolo di Manager Logistico.

“Con Kieran ci siamo sfiorati nel 1987, quando disputammo entrambi la prima edizione dei Mondiali e l’Italia giocò il match inaugurale contro la Nuova Zelanda.  In quell’occasione non scese in campo contro di noi, ma era destino che il suo cammino e quello dell’Italia tornassero ad incrociarsi quasi quarant’anni dopo. Abbiamo grande fiducia nel tecnico e profonda stima dell’uomo, due aspetti essenziali per riportare la Nazionale agli standard prestativi che la nostra base ed i nostri partner internazionali attendono.

Mi ha colpito di Kieran la normalità della persona, come normale dovrà tornare ad essere per l’Italia la capacità di competere, negli anni a venire, sulla scena internazionale. E’ quanto il movimento si aspetta e quanto vogliamo ottenere” ha dichiarato il Presidente della FIR, Marzio Innocenti.

Crowley opererà a stretto contatto con Franco Smith, che lo ha preceduto come capo allenatore degli Azzurri da gennaio 2020 a oggi, con il sudafricano che nel nuovo ruolo di Direttore del Rugby di Alto Livello lavorerà per garantire un pieno allineamento tra la Nazionale Maggiore, le due Franchigie di Guinness PRO14, le Società di Peroni TOP10 e le strutture di formazione della FIR. 

“A nome mio personale, del Consiglio e di tutto il movimento voglio ringraziare Franco per l’impegno, l’etica professionale e il forte legame con il rugby italiano che ha dimostrato in questo anno e mezzo alla guida della Nazionale. Tutti siamo consapevoli dell’operato che Franco, insieme all’intero staff tecnico, ha portato avanti in un contesto di grande complessità come quello imposto dalla pandemia, lanciando un gruppo di giovani che potranno contribuire a riportare l’Italia ad occupare le posizioni che il nostro movimento merita sulla scena internazionale. Nel nuovo incarico di Responsabile dell’Alto Livello Smith metterà a disposizione tutto il know-how acquisito in Italia e all’estero per creare le condizioni necessarie a garantire interazione e crescita condivisa tra tutte le componenti del nostro rugby d’élite, contribuendo a rendere attivo e concreto il progetto tecnico che riteniamo adeguato al rugby italiano e per il quale il rugby italiano ci ha dato la propria fiducia” ha aggiunto Innocenti commentando la nomina di Franco Smith. 

Kieran Crowley ha dichiarato: “Sono onorato che la Federazione Italiana Rugby mi abbia offerto l’opportunità di guidare l’Italia verso la prossima edizione della Rugby World Cup. In questi cinque anni con Benetton Rugby ho potuto conoscere e comprendere il Paese e la sua cultura rugbistica, una conoscenza che non vedo l’ora di approfondire nel ruolo di Commissario Tecnico. Abbiamo una generazione di giovani di talento che si sono affacciati da poco sulla scena dei test internazionali e del PRO14 che hanno tutte le qualità per costituire, insieme agli atleti più esperti con cui andranno a lavorare, la spina dorsale dell’Italia in vista del prossimo ciclo iridato. Nelle prossime settimane concluderò una splendida avventura sulla panchina della Benetton Rugby: auguro a Marco Bortolami che prende il mio posto alla guida dei Leoni i migliori successi e non vedo l’ora di iniziare già dai prossimi giorni a lavorare con la Federazione, le franchigie, i Club e tutto lo staff per costruire assieme il futuro che crediamo l’Italia meriti sul palcoscenico internazionale”.

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