Karima el-Mahroug ha 30 anni, una figlia e, da oltre sette anni, un compagno. Da quando è stato emesso un primo verdetto al processo Ruby ter, finito con una generale assoluzione, tra cui quella del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dice che per la prima volta riesce a pensare a una vita normale. Aveva 17 anni quando varcò la soglia della casa di Arcore, dell'ex premier, per quelle che furono definite le «cene eleganti» e che per la Procura di Milano nascondevano invece prostituzione, nel caso di Karima minorile. «Non ho mai fatto sesso a pagamento e non ho mai fatto sesso con Berlusconi. Lo dico da quando avevo 17 anni e devo dirlo ancora adesso. La mia vita è stata setacciata, anche nel passato nelle comunità. Mai trovata una telefonata con un uomo o un discorso di prezzi o cifre. Ô stata forse l'arma più semplice da dire alla gente. Mai stata una prostituta e penso che delle scuse mi siano dovute», ha detto intervistata a Porta a Porta.
La nuova vita
Quei 13 anni a suo dire di «marasma» e di «paura» ora sono raccolti in un libro che la giovane donna di origine marocchina ha scritto con la giornalista Raffaella Cosentino e che, oltre a ripercorrere quegli anni burrascosi, ha un altro obiettivo: spazzare via Ruby Rubacuori, nome da cui nacque il nome di tre processi.
L'inchiesta
«Quale furbizia orientale?», Karima si chiede riferendosi alle indagini, in un look total black, giubbetto in pelle e pantaloni, in una sala dell'hotel Diana per la presentazione del libro. A 17 anni «nessuno può essere preparato» a questo: «avevo paura per la mia incolumità, ci furono anche pedinamenti, vai a saper se della Polizia o di giornalisti». Non sono mai esistiti quei 5 milioni di euro di cui si parlò nell'inchiesta. «Non ho mai negato, neanche davanti ai pm che, in quelle sei occasioni in cui andai ad Arcore, ricevetti degli aiuti economici: erano delle buste e per me erano tantissimi soldi che mi avrebbero consentito di non dormire per strada, di comperare da mangiare e di mandare qualcosa a mia madre». «Quando sono entrata in quella casa - ricorda - non sapevo dov'ero, non sapevo neanche chi fosse il presidente del Consiglio, ma mi sono sempre sentita estremamente rispettata» da Berlusconi. Spera che l'ex presidente del Consiglio legga il suo libro e le faccia sapere che cosa ne pensa. «Se lo farà pubblicamente mi farà piacere», commenta Karima che, però, al leader di Forza Italia muove un appunto: «Se avesse speso due paroline per dire quale persona realmente sono, mi sarebbe stato di grande aiuto».
Col senno della donna che è ora, dopo aver vissuto quello che le è accaduto poi, non sarebbe mai andata ad Arcore: «Non per le persone, ma per l'inferno che c'è stato dopo». Ora, forte di un'altra sentenza destinata a creare polemiche (l'assoluzione si deve alla mancata iscrizione nel Registro degli indagati delle ragazze di Arcore che, però, era stata ritenuta non necessaria da due gip) Karima vuole spazzare via tutti i dubbi: «Non sono mai stata una prostituta e sono assolutamente sicura di non avere aver parenti famosi», dice riferendosi alla querelle che la voleva nipote dell'ex presidente egiziano Mubarak. Karima, smaliziata, come descritta nei processi? O totalmente in balia degli eventi? Lei ha una certezza: Ruby non è mai realmente esistita e il suo fantasma non comparirà più
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