Ricky Tognazzi: «Il #metoo? I ricatti non sono solo nello spettacolo»

Ricky Tognazzi: «Il #metoo? I ricatti non sono solo nello spettacolo»
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Domenica 7 Ottobre 2018, 00:26
«I ricatti sono continui, non solo sessuali e non solo nel mondo dello spettacolo». Lo ha detto Ricky Tognazzi ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici". 

«Il mee too è un grande movimento che in Italia è stato colto solo relativamente ma che in America ha messo alle strette tanti registi, tanti produttori, creando una forte coesione al femminile. E' stato una cosa molto positiva, ha portato un'ondata di sdegno e di svolta, è stato un momento importante non solo per il mondo femminile ma anche per il mondo maschile. #metoo sono anche gli uomini che in qualche modo si sentono partecipi di una battaglia che non può non essere condivisa. Non ci si può sentire sottomessi, ricattati da figure di potere che cercano di approfittarsi di te, non soltanto dal punto di vista sessuale, anche se i ricatti sessuali fanno ancora più schifo. I ricatti sono continui e non appartengono naturalmente solo al mondo dello spettacolo. Siamo cresciuti considerando dominante il ruolo maschile e in questo modo è stato per troppo tempo accettato il fatto che troppi ricatti potessero accadere».

Tognazzi ha parlato del successo de "La Vita Promessa", grande successo di Rai 1, di cui è stato regista: «Ci abbiamo creduto, messo il cuore, l'anima e la testa. Abbiamo provato a creare dei momenti di narrazione memorabili. Partivamo da basi solide, con delle sceneggiature pazzesche, una storia straordinaria e degli attori meravigliosi. Se ci sarà una seconda stagione? Sono decisioni che spettano a Rai 1 e a Rai Fiction, che ringrazio perché ci hanno aiutato tantissimo a realizzare questo progetto. Si parte sicuramente da un altissimo gradimento da parte degli spettatori, speriamo, incrociamo le dita»".

Tognazzi, poi, ha raccontato un aneddoto legato a suo padre, il grandissimo Ugo: «Era un uomo di enorme simpatia e grande autoironia. Una sera andando a casa di amici, ci disse che saremmo andati a cena da gente ricchissima, che beveva champagne e mangiava aragoste. A un certo punto Simona le ha detto va bene, ma anche tu non puoi lamentarti, anche tu sei ricco. E lui, guardando me e pensando ai miei fratelli, ha risposto di non essere ricco, ma di essere un poveraccio che manteneva una famiglia di ricchi. Una frase che non dimenticherò mai. Si faceva un mazzo enorme e lo faceva soprattutto per far stare bene la sua famiglia e i suoi amici». 
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