Lettera inaspettata dalla regina Elisabetta: la scrittrice Aurora Soranzo le aveva inviato un regalo particolare

La missiva legata alla lunga permanenza in Italia di Lord Byron

Aurora Soranzo
di Enrico Garbin
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Domenica 17 Aprile 2022, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 21:11

Non capita tutti i giorni di vedersi recapitare una lettera su cui è impresso il timbro reale e dove, su carta intestata del castello di Windsor, si viene ringraziati a nome della regina Elisabetta II. Alla scrittrice padovana Aurora Soranzo è successo nei giorni scorsi. Una manciata di righe in cui la dama di compagnia della sovrana riferisce l'apprezzamento «per la vostra lettera e per la copia del vostro libro gentilmente inviata», della commozione «per la lealtà e il supporto ricevuti durante il suo lungo regno» e per la premura avuta.

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«È stata una cosa totalmente inaspettata - confessa Soranzo -. Dopo la pubblicazione del mio libro I luoghi di George Gordon Byron nel Veneto. Il Lord che parlava veneziano, ne avevo inviata una copia alla Regina come omaggio per il suo giubileo di platino. Sono sempre stata affascinata dalla figura di Elisabetta, dalla sua forza come donna e dalla sua capacità di rappresentare un punto fermo per la Gran Bretagna e non solo. D'altra parte, quando si parla di Byron lo si fa indicando uno dei massimi poeti britannici e mi sembrava giusto mostrare oltremanica che anche qui c'è ancora interesse per le sue opere e che ci sono luoghi del Veneto in cui è rimasta indelebile la sua impronta». Presentato in anteprima nazionale nel corso del Salone del libro di Roma a inizio dicembre, il libro racconta della lunga permanenza in Italia di Lord Byron, che con John Keats e Percy Bysshe Shelley, è l'esponente più rappresentativo del secondo Romanticismo. Inseguito da debiti, giudizi e censure, il poeta fugge a 28 anni dall'Inghilterra e il 10 novembre 1816 giunge a Venezia, prendendo alloggio all'albergo Gran Bretagna in un appartamento affacciato sul Canal Grande.

 


LOREO E CA' ZEN


Nel libro di Soranzo biografia e letteratura dialogano, in un viaggio alla ricerca dei luoghi vissuti e descritti dal poeta che ha in Venezia il proprio nucleo forte, ma in cui un capitolo merita anche il Delta dove, inseguendo la sua più importante storia d'amore italiana con la contessa Teresa Gamba, lo si vide aggirarsi tra Loreo e soprattutto Ca' Zen a Taglio di Po, la settecentesca villa che gli ispirò la famosa composizione Stanzas to the Po.

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