Carlo III, l'incoronazione breve, intima e visibile: la cerimonia che irrita i conservatori

Il re punta a stravolgere il rigido protocollo per l’evento del 6 maggio

Re Carlo III, l'incoronazione breve, intima e visibile: la cerimonia che irrita i conservatori
di Vittorio Sabadin
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 00:30

Re Carlo III sarà incoronato il 6 maggio, la cerimonia è già decisa e i conservatori britannici cominciano a mugugnare: troppe novità, troppe concessioni alle mode del momento e troppe rinunce alle solenni tradizioni della monarchia, che sono poi quelle che tengono incollate ai televisori miliardi di persone ogni volta che a Londra si celebra un evento reale, che sia un matrimonio, un funerale o, appunto, un’incoronazione.

Harry, la prima amante racconta come il principe ha perso la verginità: «Era ubriaco, è durato 5 minuti». E Meghan non gradisce 

Sono 70 anni che in Gran Bretagna non se ne vede una, dopo quella di Elisabetta nel 1953.

L’ultima incoronazione di un sovrano risale poi al 1937 e di quel giorno si ricorda solo che l’Arcivescovo di Canterbury mise la corona sul capo di Giorgio VI al contrario. Carlo non ha esempi recenti ai quali ispirarsi e può fare un po’ come vuole. Desidera diventare il “re del popolo” e vuole abolire tutto quello che sa di vecchio e che la gente oggi troverebbe ridicolo. Ha dunque deciso di rinunciare al mantello, alle calze e ai pantaloni di seta che avevano indossato Giorgio V e Giorgio VI, e si presenterà nell’Abbazia di Westminster portando la divisa di Ammiraglio della Flotta. 

LA REGINA CONSORTE

Il re avrà al suo fianco la moglie Camilla, che sarà incoronata Regina consorte nella stessa cerimonia. Filippo ottenne invece solo il titolo di Altezza reale duca di Edimburgo in una cerimonia separata rispetto all’incoronazione di Elisabetta, perché le norme che regolano queste questioni tra i Windsor prevedono che le femmine acquisiscano il titolo dei maschi reali che sposano, mentre i maschi non possono portare il titolo delle donne reali che prendono in moglie. 

Un gruppo di artigiani inglesi è al lavoro da settimane per intagliare i due troni sui quali siederanno Carlo e Camilla. White Allom & C., il laboratorio che costruiva i troni per i sovrani britannici, non esiste più e si sono dovuti cercare bravi ebanisti ai quali affidare il compito. Tutti i re e le regine inglesi hanno avuto il loro trono personale e anche Carlo ne avrà uno, ma non vuole che sia troppo sfarzoso. Camilla ha accettato comunque che il suo sia un po’ più basso, così come lo era quello di Filippo quando presenziava con Elisabetta allo State Opening of Parliament. 

COME UNA PARTITA DI CALCIO

La cerimonia dell’incoronazione di Elisabetta durò tre ore e Carlo vuole ridurla a 90 minuti. Nel 1953 nell’Abbazia trovarono posto 8.000 invitati, ora saranno solo 2.000. Anche il momento più sacro della cerimonia, l’unzione delle mani, del petto e della fronte del sovrano da parte dell’Arcivescovo di Canterbury, sarà per la prima volta svelato ai profani occhi del pubblico. Anche l’unzione di Elisabetta era stata nascosta da un baldacchino solennemente portato da quattro cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera, ma Carlo ha deciso che la copertura sia trasparente e che sia sorretta dagli studenti del Christ’s Hospital, una scuola del West Sussex fondata nel 1552 che offre educazione gratuita ai ragazzi poveri.

L’olio dell’unzione era prodotto da Savory e Moore, l’antica farmacia che si trovava al 143 di New Bond Street e che ha chiuso nel 1963. Si spera che la formula sia ancora conservata da qualche parte. 

LA STORIA 

Carlo sarà incoronato con la cosiddetta corona di Edoardo I, che pesa 2,2 chili ed è stata realizzata nel 1661 con oro, 400 gemme, sei zaffiri e 12 rubini per sostituire l’originale andato perduto negli anni della rivoluzione di Cromwell. Per il rito, siederà sul trono commissionato nel 1296 da Edoardo I al falegname Walter di Durham. Questo trono è il più vecchio manufatto britannico ancora in uso per la funzione per cui è stato progettato e il mobile inglese più antico del quale si conosca il nome del costruttore. Nel diciottesimo secolo si permetteva ai turisti di sedervi, e quelli lo riempirono di incisioni con le loro iniziali. 

Tutto è pronto, compreso il grande concerto che si terrà il 7 maggio al castello di Windsor e la cui star sarà l’intramontabile Paul McCartney. Resta solo da decidere se i Sussex verranno. Carlo ha affidato un’opera di mediazione all’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, che chiama spesso Meghan. 

È in corso una trattativa, e di certo la Duchessa non vorrà essere messa di nuovo tra i “parenti poveri” come avvenne nel 2022 per il Giubileo della Regina. Ma Carlo non la vuole sul balcone di Buckingham Palace, e William e Kate non la vogliono proprio.

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