Raoul Bova a Verissimo: «Dopo la morte dei miei genitori tutto è cambiato». E su Giorgio Armani: «Un onore interpretarlo»

Raoul Bova a Verissimo: «Interpretare Giorgio Armani è stato un sogno»
di Eva Carducci
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Sabato 9 Gennaio 2021, 18:15

Ospite nel salotto di Verissimo di Silvia Toffanin Raoul Bova ha raccontato i suo rapporto con suo padre Giuseppe: «Lui non credeva a chi perdeva tempo. La mentalità sportiva è quella che mi porta a migliorarmi sempre, perché quando raggiungi un obiettivo poi sei motivato verso nuovi traguardi. La grinta di affrontare i problemi di ogni giorno, e porsi un obiettivo, è qualcosa che mi ha passato mio padre, non riesco a stare senza fare niente neanche io. Si era appassionato al nuoto, la condivisione di questo sport ci ha portato anche a nuotare insieme nel mare, nel lago e ovunque potessimo. Quando è venuto a mancare ho cercato di raccontare questo bel momento vissuto con lui. C'è l'idea per un film. Mi sentivo molto solo, nel dolore, penso che sia un sentimento comune a tante persone. La perdita dei genitori ti fa perdere la cognizione del dolore, non riesci più a capire se si tratti di un dolore o se sei stato sradicato dalla terra. Purtroppo oggi, con la pandemia, in molti abbiamo provato queste forti emozioni. Non ti senti solo, senti che il tuo dolore non è solo tuo, ed è un po' condiviso con gli altri. Riesci a guardare le persone negli occhi e vedi che provano lo stesso dolore. Penso sia importante raccontare tutto questo in un film, in cui ci sarà anche Massimiliano Rosolino».

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Dopo la scomparsa del padre è mancata anche la madre dell'attore, ed è cambiato qualcosa in lui: «C'è un prima e c'è un dopo.

Però è un colpo che ti porta al tappeto ma credo sia importante per tutti rialzarsi e sentirsi più forti di prima, perché comunque saranno sempre con noi i nostri genitori, non ci lasciano mai. Ci proteggeranno, dobbiamo essere forti, per loro. Se prima eravamo figli, adesso siamo genitori che devono portare avanti gli insegnamenti dati dai loro genitori». 

La forza che arriva dai figli: «Ne ho quattro, due maschi e due femmine. Loro non ti fanno pensare, non hai tempo. Mi hanno attaccato in due sul letto ieri ad esempio, è bello poter condividere momenti simili. I figli sono qualcosa di incredibile».

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Da mercoledì Raoul Bova sarà Giorgio Armani nella serie Made in Italy: «Vestirsi come Giorgio Armani è sempre un onore. Per me è stata una bella opportunità raccontare attraverso la serie l'Italia degli anni '70 e '80, raccontando quello che abbiamo di più bello. Quando sono andato in America per lavoro volevano che facessi sempre il cattivo o il mafioso, ma con questo dimostriamo ancora di più che qualcosa di diverso si può fare».

Un'amicizia che dura decadi quella fra Armani e Bova: «Ho parlato anche con Roberta, sua nipote, non solo con lui, volevo che mi desse lui l'ok sull'interpretazione. Quando c'è di mezzo l'amicizia c'è di mezzo qualcosa in più, una responsabilità nei confronti del ruolo e di chi vuoi molto bene. L'ho conosciuto 25 anni fa, ero ancora un bambino, poi l'ho incontrato nel giro del mondo, o lo indossavo o lo incontravo alle sfilate. Mi ha mandato un messaggio con un biglietto scritto di suo pugno facendomi i complimenti per la mia interpretazione. Avere la stima delle persone a volte è molto più importante di un premio, quello è il premio».

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