La diplomazia che ha portato il calcio in Qatar: ecco la tela di Saud al-Thani​

Il piccolo paese del Golfo ospiterà il mondiale di calcio invernale. La strada che ha portato all’aggiudicazione non è stata facile

La diplomazia che ha portato il calcio in Qatar: ecco la tela di Saud al-Thani
di Umberto Mancini
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Venerdì 11 Marzo 2022, 13:23

La chiamano diplomazia del pallone. E in Qatar è guidata da Saud bin Abd al Rahman Al Thani. Nel Medio Oriente troppo spesso segnato dalle divisioni, Saud è l’uomo che è riuscito a tessere la tela tra mondo arabo e mondo occidentale che ha portato all’aggiudicazione in Qatar dell’ormai prossima Coppa del Mondo FIFA 2022. Un percorso non semplice, fatto di ostacoli pericolosi e incidenti schivati, che il secondo uomo più potente dell’emirato è riuscito a conquistare.

Così il piccolo paese del Golfo ospiterà il mondiale di calcio invernale, tra il prossimo 21 novembre e il 18 dicembre.

La strada che ha portato all’aggiudicazione, come detto, non è stata facile. In Medio Oriente, infatti, il Qatar ha dovuto dribblare prima di tutto i vicini di casa. Arabia Saudita, Baharain, Emirati Arabi Uniti, ed Egitto avevano iniziato a fare ostruzionismo interrompendo i rapporti diplomatici con i qatarini. Poi avevano proseguito chiudendo i confini terresti e quelli aerei. In questo contesto incandescente è così iniziata la partita diplomatica di Saud al Thani, ingegnere prima e ambasciatore poi, vicedirettore dell’ufficio dell’Emiro.

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Il mondo di al Thani

Alcuni sostengono che sia lui l’architetto dei progetti di riconciliazione con i paesi del Golfo e che abbia guidato direttamente i complicati negoziati con i funzionari dell’Arabia Saudita per organizzare la visita del sovrano del Qatar ad Al’-Aula nel 2021 come ospite del principe ereditario Muhammad Bin Salman. Del resto, Saud al Thani si è incontrato più volte con lo stesso principe ereditario, fino a quando non sono stati presi accordi per sistemare le questioni tra i Paesi del Golfo per la revoca del blocco che era stato imposto.

Un’operazione andata in porto non solo in Arabia Saudita , ma anche negli Emirati, con lo sceicco Tahnoon Bin Ziyad. Il successo nell’operazione di ricucitura internazionale ha promosso Saud. Lo sceicco Gasem, il fratello del sovrano del Qatar, gli ha infatti affidato la gestione di tutti i preparativi della Coppa del Mondo che, fin qui, sono avanzati senza particolari incidenti. Le accuse di corruzione sono finite in soffitta. Ma soprattutto il dibattito sui diritto dei lavoratori ha portato a un sostanziale cambiamento nei regolamenti del Qatar. Del resto Saud al-Thani conosce bene il mondo occidentale.

Chi è al Thani

Ha studiato ingegneria negli Stati Uniti laureandosi nel 1993. Successivamente è stato nominato capo delle comunicazioni dell’esercito del Qatar. Nel 2003 si è trasferito a Lione, in Francia, per completare il master in gestione dello sport e nel 2015 è stato nominato presidente del Comitato Olimpico del Qatar. È stato quindi nominato per rappresentare il suo paese come ambasciatore in Germania, seguendo le orme di suo padre, già ambasciatore del Qatar negli Stati Uniti. Grazie alle sue doti diplomatiche, alla conoscenza dell’Europa, e allo stretto rapporto con il sovrano del Qatar, Saud è stato uno dei pochissimi ad aver sempre creduto che questo piccolo stato arabo con temperature estive superiori ai 50 gradi, sarebbe riuscito un giorno ad ospitare un evento così importante come la Coppa del Mondo.

Saud è stato infatti tra i più forti sostenitori del progetto e ha promosso i piani per il Qatar per ospitare l’evento calcistico. Di sicuro è sua la mano dietro l’accordo di sponsorizzazione tra Qatar Airways e la squadra di calcio tedesca Bayern Monaco durante il suo incarico di ambasciatore del Qatar in Germania (una operazione da 20 milioni di euro all’anno per 5 anni). All’epoca, erano in molti in Germania i contrari, compresi circa un quarto dei giocatori della rosa del Bayern Monaco.

Non solo calcio

Nonostante il malcontento, l’accordo è stato poi accettato (da qui si spiegherebbero alcune critiche dei giocatori tedeschi alla Coppa del Mondo in Qatar). Non solo calcio. L’opera di Saud riguarda però tutto lo sport, considerando che si è impegnato a portare in Qatar il rugby, il cricket e il baseball. Ha poi nominato suo figlio, ‘Abd al-‘Aziz, a capo della Qatari Cricket Organization. Sotto la guida dell’Emiro, sta portando avanti un folto programma di potenziamento degli sport che uniscono il mondo. Diplomazia e calcio è, dunque, solo il primo passo. Dopo i Mondiali, la stella nascente del Qatar è pronto a giocare nuove sfide internazionali per portare questo piccolo Paese di soli 3 milioni di persone al centro delle politiche del Golfo.

 

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