Morto Piero Sugar, produttore musicale e marito di Caterina Caselli: tra i "suoi" artisti i Negramaro e Bocelli

I funerali si svolgeranno domani pomeriggio nella chiesa di San Marco a Milano, in forma privata, per decisione della famiglia

Morto Piero Sugar, produttore musicale e marito di Caterina Caselli: tra i "suoi" artisti i Negramaro e Bocelli
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Domenica 12 Giugno 2022, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 10:33

Piero Sugar è morto stanotte nella sua casa di Milano all'età di 85 anni. Nato nel 1937, è stato editore e produttore musicale, nonché marito di Caterina Caselli. Era figlio di Ladislao Sugar, noto per aver fondato le Messaggerie Musicali e gestito la CGD. Entrato nell'azienda paterna a fine anni Sessanta, Piero ne è diventato in seguito amministratore delegato, guidandola con successo. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio nella chiesa di San Marco a Milano, in forma privata, per decisione della famiglia che in queste ore ha scelto il più stretto riserbo.

Piero Sugar e Caterina Caselli si sono conosciuti molto giovani e si sono sposati nel 1970, quando lei aveva 24 anni.

L'anno successivo è nato il figlio Filippo. Nel 1989 Caterina Caselli Sugar ha fondato la Insieme-Sugar, poi Sugar. Attualmente, a capo della società c'è Filippo, che è stato anche presidente della Siae dal 2015 al 2018. Tra gli artisti della scuderia, Andrea Bocelli, Malika Ayane, i Negramaro, Raphael Gualazzi, Madame, Motta, Sangiovanni.

 

Chi era Piero Sugar

Nato a Milano il 7 febbraio 1937, era figlio di Ladislao Sugar (Budapest 1896 - Milano 1981), il fondatore delle Messaggerie Musicali, che nel 1959 acquisì la Cgd, Compagnia Generale del Disco, fondata da Teddy Reno, dando vita così alla Cgd- Sugar. Entrato nell'azienda paterna a metà degli anni Sessanta, Piero Sugar ne è diventato in seguito amministratore delegato e vice presidente, vivendo tutta la grande stagione del boom musicale e delle sue trasformazioni anche tecnologiche.

Piero Sugar conobbe Caterina Caselli, di nove anni più giovane, all'epoca ribattezzata «casco d'oro», poco dopo il grande successo di «Nessuno mi può giudicare» (1966) prodotto proprio dalla Sugar. La coppia si sposò nel 1970, quando lei aveva 24 anni e lui 33. Nel 1971 è nato il loro figlio Filippo Sugar, che dal 1997 è amministratore delegato del Gruppo Sugar e dal 2015 al 2018 è stato anche presidente del consiglio di gestione della Siae.

A metà degli anni '70 Caterina Caselli, conclusa l'attività di cantante, decise di intraprendere al fianco del marito l'attività di imprenditrice discografica, entrando a far parte del management della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music.

Caterina Caselli è stata non solo manager ma anche scopritrice di talenti: ha lanciato, tra gli altri, Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, Gerardina Trovato, Filippa Giordano, gli Avion Travel, i Gazosa, Elisa, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi e Giovanni Caccamo.

L'incontro di Caterina Caselli con Piero Sugar, che è poi diventato l'uomo della sua vita è avvenuto in modo del tutto casuale, ma lei non ha avuto dubbi quando decise di pronunciare il fatidico sì all'apice della popolarità. Ed ha sempre preservato dalle luci della ribalta il loro amore, vivendo in maniera molto riservata. «Spesso e volentieri dopo i concerti e le serate mi ritrovavo sola in albergo e mi dicevo: cosa pagherei per essere con i miei amici, poter mangiare una pizza come tutti gli altri - ha detto l'ex cantante in un'intervista a Vanity Fair - Mi è mancato molto anche non poter studiare. Poi è accaduta una cosa molto importante, che mi ha cambiato la vita: mi sono innamorata di Piero, mio marito».

Franceschini: «Sugar ha saputo anticipare i tempi»

«Con Piero Sugar il mondo dello spettacolo italiano perde un grande protagonista: un editore musicale e produttore discografico che in tutta la sua lunga carriera ha saputo anticipare i tempi, sperimentare e scommettere su nuovi talenti. In questa triste giornata mi stringo al dolore della moglie Caterina Caselli, del figlio Filippo e dei tanti amici e colleghi che lo hanno accompagnato nella sua vita». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

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