Piero Chiambretti, l'assegno di mantenimento alla figlia non verrà dimezzato: tribunale non accoglie la richiesta del conduttore

Il Tribunale di Torino ha respinto l’istanza del presentatore, che aveva chiesto la modifica dell’accordo (anche) alla luce di entrate «dimezzate»: da 55 a 26 mila euro netti al mese

Piero Chiambretti, l'assegno di mantenimento alla figlia non verrà dimezzato: tribunale non accoglie la richiesta del conduttore
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Martedì 18 Ottobre 2022, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 18:45

Piero Chiambretti dovrà continuare a pagare lo stesso assegno di mantenimento alla figlia. Il tribunale civile di Torino ha respinto la richiesta del conduttore di ridurre da 3.000 a 800 euro al mese la somma da versare alla figlia a titolo di mantenimento dopo la separazione dalla compagna Federica Laviosa. L'autore e conduttore televisivo si era rivolto ai giudici affermando che rispetto al 2016, quando gli importi erano stati fissati in seguito a un accordo avallato da un tribunale a La Spezia, i suoi introiti erano calati. Secondo gli accertamenti svolti dal tribunale subalpino non vi sono stati peggioramenti tali da giustificare la riduzione. 

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La separazione

Tra Piero Chiambretti e Federica Laviosa, 37 anni, la storia è andata avanti per oltre un decennio, dalla relazione è nata anche una figlia che ora ha 11 anni, ma poi sono iniziati i problemi.

Le incomprensioni erano troppe e così arrivò la decisione di lasciarsi. Una storia come tante ormai, e che come le altre finisce in tribunale, e va avanti in tribunale. Al conduttore 66enne dopo la separazione era stato assegnato un mantenimento familiare per la figlia di 3.000 euro al mese, ma lui aveva citato la ex per ottenere la riduzione dell'assegno.

 

Le condizioni economiche dello showman sarebbero cambiate

Conti alla mano, le entrate per Chiambretti sono passate da 55 mila euro al mese nel 2017 a 26 mila euro netti nel 2021. Così Piero non può permettersi piu' di versare 3000 euro per la figlia. All’assegno da 800 euro chiesto da Chiambretti si aggiungerebbero le spese per l’affitto, condominiali e per le utenze dell’appartamento occupato dalla donna e da sua figlia (180 metri quadrati in centro a Torino) oltre alla retta della scuola privata frequentata dalla bambina e a eventuali contributi straordinari, spese cui Chiambretti intendeva continuare a far fronte. 

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