Paul Haggis, il regista premio Oscar fermato a Ostuni per violenza sessuale. Lui si difende: «Sono innocente». La Procura: tre giorni di abusi

La donna è stata poi accompagnata dal regista all'aeroporto Papola Casale di Brindisi e lasciata lì alle prime luci dell'alba, nonostante le sue precarie condizioni fisiche e psicologiche

Paul Haggis, il regista premio Oscar fermato a Ostuni: è accusato di violenza sessuale su una donna durante festival del cinema
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Domenica 19 Giugno 2022, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 17:14

Abusata per tre giorni dal regista premio Oscar. Purtroppo non è la trama di un film ma il nuovo scandalo che coinvolge Hollywood. Il regista e sceneggiatore canadese Paul Haggis da questa mattina è ai domiciliari in un albergo di Ostuni (Brindisi), «gravemente indiziato - dice la Procura - dei reati di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate» nei confronti di una 30enne inglese. Haggis, che nel 2006 si è aggiudicato la statuetta con il film "Crash-Contatto fisico", con Matt Dillon e Sandra Bullock, da una settimana è in Puglia dove avrebbe dovuto partecipare all'Allora Fest, il Festival Internazionale di Cinema che si terrà dal 21 al 26 giugno.

I fatti contestati risalgono all'inizio della settimana, tra domenica e mercoledì, e sarebbero avvenuti in un b&b di Ostuni. La presunta vittima, che lo aveva conosciuto qualche tempo prima, lo avrebbe raggiunto dal Salento, dove si trovava con alcuni amici. Avrebbe trascorso con lui tre giorni durante i quali avrebbe subito, sostiene la Procura, «ripetuti assalti sessuali», rapporti «non consenzienti», sottolineano i pm. Mercoledì scorso Haggis avrebbe poi accompagnato la donna davanti all'aeroporto Papola Casale di Brindisi, lasciandola lì «alle prime luci dell'alba, nonostante le precarie condizioni fisiche e psicologiche» evidenzia la Procura, dopo che lei aveva lasciato in camera anche un biglietto d'amore.

Nello scalo aereo la 30enne, «in evidente stato confusionale», è stata notata da personale di Aeroporti di Puglia e dalla Polizia di Frontiera che le hanno prestato le prime cure e l'hanno accompagnata in Questura e poi all'ospedale Perrino di Brindisi per il «protocollo rosa» dedicato alle vittime di violenza.

La denuncia

A quel punto la presunta vittima ha formalizzato la denuncia in un lungo racconto riportato, per stralci, nel decreto di fermo notificato oggi al regista. Nello stesso provvedimento la Procura chiede l'applicazione della misura cautelare dopo l'udienza di convalida, non ancora fissata, e anche un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni della donna. In attesa di poter fornire la sua versione dei fatti nell'interrogatorio che sarà fissato nei prossimi giorni dinanzi al giudice, oggi Haggis in Questura, assistito dall'avvocato Michele Laforgia e mentre la famiglia lo ha raggiunto dall'America, ha detto solo poche parole, chiedendo «di fare accertamenti il prima possibile perché si dichiara totalmente innocente». Già in passato il regista aveva dovuto difendersi da accuse simili. Una causa civile è tuttora in corso negli Usa dopo la denuncia dall'addetta stampa Haleigh Breest. Dal 2018 altre quattro donne hanno detto di essere state vittime di molestie e aggressioni sessuali. Una lunga lista di accuse alle quali ora si aggiunge quella della 30enne inglese che, questa volta, rischia di costargli anche la custodia cautelare. Tra due giorni Haggis sarebbe stato tra i protagonisti della prima edizione del festival del Cinema di Ostuni, con il compito anche di intervistare volti noti di Hollywood come Edward Norton, Matt Dillon, Jeremy Irons, Oliver Stone. Ma gli organizzatori della kermesse, dopo il fermo, hanno annunciato di aver «immediatamente provveduto ad eliminare ogni partecipazione del regista dalla manifestazione».

 

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