Porto Rotondo, Paola Perego: «Mio figlio al Country Club come deejay, ma da 4 giorni non riesce a fare il tampone»

Covid, Paola Perego: «Mio figlio dj a Porto Rotondo e Ansedonia: da 4 giorni non riesce a fare il tampone»
di Alessia Marani
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Martedì 18 Agosto 2020, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 15:17

Mamma Paola Perego è preoccupata perché suo figlio Riccardo Carnevale, avuto dall'ex calciatore Andrea, ha lavorato fianco a fianco con Lorenzo Palazzi nelle serate del 9 agosto al Country di Porto Rotondo e del 12 agosto alla Capannuccia di Ansedonia. Entrambi giovanissimi, Riccardo ha 24 anni, si stanno facendo strada come dj. Lorenzo è positivo, Riccardo dopo 4 giorni attende ancora di fare il tampone.

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Paola come sta Riccardo?
«Non lo sappiamo, nel senso che non ha sintomi, ma nonostante sia stato a contatto con i ragazzi positivi e nonostante abbia chiamato subito il medico di base che gli ha prescritto il tampone non è riuscito a farlo. Ieri, stanco di aspettare di essere chiamato dall'ospedale, alle 14 si è messo in fila al drive-in. Quando alle 20 è arrivato il suo turno, lo hanno rispedito a casa perché dovevano chiudere. Questo è assurdo».
Quando ha saputo Riccardo di essere a rischio?
«Era in auto con la fidanzata di rientro da Ansedonia quando è stato avvertito, ha subito attivato da solo il protocollo: ha chiamato il dottore ed è andato a casa, lui e lei sono in autoisolamento».
Anche lei farà il tampone?
«No, perché con Riccardo non ci siamo visti da dieci giorni prima del suo arrivo a Porto Rotondo. Sono però in contatto con tante altre madri preoccupate, specie quelle che hanno figli che sono stati ad Ansedonia. Non sanno a chi rivolgersi per fare il tampone, mancano indicazioni chiare».
Quindi non è solo la serata in Costa Smeralda a preoccupare?
«Anche il locale di Ansedonia era molto affollato, tanto che la serata sarebbe stata chiusa prima del previsto».
Quelle serate di musica erano rischiose?
«Fare ballare questi ragazzi tutti appiccicati e sudati non doveva essere permesso. Lui è andato lì per lavorare dopo un lungo lockdown. Adesso ci chiediamo se era davvero necessario riaprire le discoteche per richiuderle poco dopo. A che cosa è servito?».
I giovani ora passano per untori...
«Riccardo sta inseguendo un suo sogno con grande determinazione. Ha studiato Produzione musicale a Londra ed è alle sue prime esperienze. Ha rinunciato a Ibiza, è stato in vacanza in montagna proprio per non correre pericoli. Il suo amico appena capito di stare male ha chiamato tutti. Riccardo da solo ha applicato il protocollo e si sta battendo per un tampone! Questi ragazzi sono giovani ma responsabili».

 

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