Covid, Orietta Berti: «I dolori non passano nonostante sia guarita da mesi. Ai giovani dico: vaccinatevi»

Orietta Berti: «I dolori non passano nonostante guarita da mesi. Ai giovani dico: vaccinatevi»
di Mattia Marzi
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Venerdì 30 Luglio 2021, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 11:30

«Cari amici, posso darvi un consiglio? Vaccinatevi, perché con il vaccino staremo tutti più sicuri e potremo andare... a mille»: Orietta Berti cita la hit che a 78 anni, complice lo zampino di Fedez, l'ha resa a sorpresa la regina dell'estate, per sostenere sui social la campagna #MiAmo lanciata dal direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia per sensibilizzare sull'importanza di aderire alla campagna vaccinale anti-Covid.

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A chi è rivolto l'appello?
«A tutti, ma soprattutto ai giovani: quelli che hanno iniziato a seguirmi dopo Sanremo e il successo di Mille' sono tantissimi.

Sui social mi mandano video in cui cantano la canzone o improvvisano bizzarri balletti».

Lei si è vaccinata?
«Lo farò il 3 agosto. Una dose sola, perché ho ancora gli anticorpi: come noto, io il Covid l'ho avuto già a dicembre. Si contagiò anche mio marito Osvaldo: stette malissimo».

La malattia ha lasciato strascichi?
«Eccome. Dolori fortissimi alla schiena: Che succede?', pensai dopo le prime fitte. Ho fatto tac e risonanze magnetiche: alla fine i medici mi hanno spiegato che sono le conseguenze del Covid. Col tempo questi dolori dovrebbero andar via. Me lo auguro. Perché le fitte arrivano all'improvviso e mi costringono a sedermi e ad aspettare che passino. I giovani devono capire che vaccinandosi proteggono anche le persone della mia età, più vulnerabili di fronte ad un virus come questo».

Dal 6 agosto per assistere ai concerti sarà obbligatorio il green pass: può essere un incentivo a vaccinarsi?
«Vediamo. Di fatto sarà possibile ottenerlo anche con i tamponi, quindi non saprei. A me tornerà utile per spostarmi da una città all'altra senza dovermi sottoporre continuamente ai test: il 7 suonerò a Ravenna, l'8 a Vasto, il 10 in Calabria...».

Un calendario fitto: se l'aspettava il successo di Mille?
«Macché. È nato tutto come un gioco. Devo ringraziare Fedez perché ha insistito affinché io la cantassi. Ci siamo conosciuti a Sanremo: Orietta, ho una canzone estiva perfetta per te'. Quando mi ha detto che ci sarebbe stato anche Achille Lauro ho esultato: Bene, abbiamo fatto un terno al lotto'. Fedez mi ha mostrato anche la copertina del singolo: Ma che l'hai fatta a fare? Il 45 giri mica esce...', gli ho risposto».

Lo sa che ormai i singoli sono digitali e i 45 giri li stampano solo per i collezionisti?
«Me l'ha spiegato Fedez. I miei, di 45 giri, vendevano tantissimo. Fin che la barca va' arrivò a 9 milioni. Con Mille' non vedo ancora niente...».

Ma come? È tornata al primo posto della classifica dei singoli più venduti in Italia, non succedeva dal 65. E poi a settembre sarà tra i giudici di The Voice senior.
«Me l'avevano già chiesto in passato, ma ero troppo impegnata: stavolta ho deciso di mettermi in gioco».

A chiederle di registrare un appello sull'importanza dei vaccini non è stato un politico, ma un medico: si sente snobbata dai potenti?
«Sono stata io a prendere le distanze da quel mondo. Una volta per aver detto che Di Maio era un bel ragazzo, educato, per bene, me ne dissero di tutti i colori: mai più».

In passato incise anche canzoni impegnate: era poco credibile?

«Io ci provai, ma non fui compresa. La barca non va più parlava della società italiana in crisi. Tarantelle' di un sindaco che faceva favori in cambio di denaro: anticipò Mani Pulite. E comunque non ero mai io a decidere quali canzoni incidere».

E chi decideva?
«Un collettivo che si riuniva e selezionava i vari provini».

La democrazia diretta applicata alle canzoni di Orietta Berti?

«È sempre stato così. I discografici prima di farmi pubblicare canzoni le facevano ascoltare agli operai della fabbrica. In base al responso sceglievano quale singolo far uscire. Per loro, evidentemente, quelle canzoni avevano un senso».
 

 
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