Nazifa Noor Ahmad aveva 20 anni e negli ultimi quattro aveva assistito tanti malati come lei. La giovane afghana non ha superato il trapianto di polmoni cui era stata sottoposta a Padova sabato scorso. Nel corso degli anni, la ventenne - giunta a Bagnacavallo, in Romagna - aveva dovuto sostenere cure complesse, ed era stata ricoverata diverse volte al reparto di onco-ematologia pediatrica dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna.
Di recente il ricovero a Padova per un intervento ai polmoni, dopo le cure cicliche cui era costretta. Nazifa, che avrebbe dovuto sostenere l'esame di maturità posticipato a settembre, al liceo scientifico di Lugo, era stata accompagnata dalla mamma e una delle sorelle adottive, al suo fianco sempre come il babbo adottivo, Roberto Faccani, da cui aveva tratto la passione per il volontariato, svolto nelle fila della Croce Rossa lavorando anche come interprete nei Centri di accoglienza per migranti.
Un impegno che le era valsa l'onorificenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «E' un momento molto difficile e noi della famiglia facciamo fatica a parlare ed esprimere ciò che proviamo per questa grave perdita - ha raccontato lo stesso Faccani nei giorni scorsi a "il Resto del Carlino" di Ravenna -: Nazifa è con noi da 14 anni ed io e la mia famiglia l'abbiamo seguita in ogni suo passo, sia per la cura della malattia, sia per l'inserimento nella vita sociale.
Il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca: «Non ci sono parole adeguate per la scomparsa della nostra Nazifa - ha detto al 'Carlinò - ogni commento sembra superfluo. Ma non è così, perché la sua breve vita ha avuto un valore immenso: è stata veicolo di speranza e voglia di dedicarsi agli altri per restituire quanto ricevuto».
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