Morgan: «Mio padre mi salutò con la mano e si suicidò. Asia Argento? La amo ancora»

Il cantante su Giorgia Meloni: "Non si è montata la testa, è rimasta lei: la madre di sua figlia, l’amica dei suoi amici"

Morgan: «Mio padre mi salutò con la mano e si suicidò. Asia Argento? La amo ancora»
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Domenica 19 Marzo 2023, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 18:58

Suo padre si suicidò quando aveva 15 anni e da allora la sua vita cambiò. «Non lo vedevo ridere mai. Era sempre molto serio, buio. Così chiedevo a mia madre il motivo», racconta Morgan in un'intervista al Corriere della Sera. «Era un uomo intelligente, sensibile, a suo modo raffinato, colto. Mi trasmise la passione per la musica. Era affettuoso e dolce, ma poteva diventare molto duro. Mi spaccò una chitarra. Lo fece con rabbia ingiustificata, io non avevo fatto nulla di male. Poi realizzò, si pentì, uscì a comprarmi un’altra chitarra. Ce l’ho ancora, quando la guardo mi commuovo».

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Il suicidio del padre

«Era un falegname.

Non sapeva gestire gli affari. Si indebitò. Ma non ebbe il coraggio di rivelarci la sua difficoltà. Così si è tolto la vita. Lui aveva 46 anni, io 15, mia sorella Roberta 16. Tutti i giorni la portavo a scuola sulla canna della bicicletta: due chilometri, da casa al liceo Zucchi di Monza. Quella mattina papà si avvicinò alla finestra e ci fece ciao con la mano. Non era sua abitudine, e la cosa mi colpì. Lo trovarono nel parco di Monza. In tasca aveva il biglietto di un negozio di strumenti musicali: era andato a informarsi sul costo di una batteria Korg per me».

 

I primi soldi


«È una storia che mi ha molto segnato - racconta ancora Morgan - Servivano soldi per pagare il mutuo della casa. Nostra madre era una maestra baby-pensionata; tirò fuori la sua forza, ricominciò a lavorare, vendeva vestiti in giro per l’Italia. Mia sorella andò a fare la cameriera, e ha preso tre lauree. Io andai a suonare nei pianobar, e sono diventato quello che conoscete. Suonavo fino alle 4 di notte; poi il mattino al liceo mi addormentavo sul banco. Fui bocciato. Però guadagnavo 4 milioni di lire al mese, 4 mila euro di oggi. Tra me, mia madre e mia sorella ci pagammo la casa».

Primo disco: «A sedici anni. La prima band la feci nel 1985, al tempo della grande nevicata: non si poteva andare a scuola, e trasformai in musicisti i miei amici del palazzo: tu suoni la batteria, tu il sax… Loro dissero: ma noi non sappiamo suonare. E io: benissimo; imparate». Poi diventò Morgan, come il pirata. «Lo rubai al terzo componente della band, Fabiano Villa, che l’aveva scelto per sé».

Morgan e Bugo a Sanremo nel 2020


Morgan ricorda poi cosa è successo a Sanremo 2020 quando ha lasciato il palco dopo una sfuriata con Bugo con cui doveva cantare. «Sono stato usato, bullizzato, mobbizzato. Avrei dovuto cantare e dirigere l’orchestra; ho finito per diventare l’ospite di Bugo, che cantò pure la mia parte della canzone. Così nella serata finale gli ho reso la pariglia».

Le donne

Con Asia Argento sono stati 7 anni e hanno una figlia, Anna Lou. «E' finita perché lei mi ha lasciato. Io non ho mai smesso di amarla, perché quando un uomo ama è per sempre. Sono le donne a lasciarci. Ho dovuto accettare il terribile dolore della separazione, un inferno che assomiglia molto alla morte. Poi l’istinto di sopravvivenza prevale. Ma non dirò mai “ti odio”, dopo aver detto “ti amo”. Anche se Asia mi ha sfrattato da casa: un colpo sotto la cintura».

Le altre figlie


«Lara, 10 anni, e Maria Eco, che ne ha 3. Non si sono mai trovate tutte e tre assieme. È il mio sogno. La mia compagna è la mamma di Maria Eco, Alessandra. È la mia Dori Ghezzi, la mia Claudia Mori: la mia forza. Ho bisogno di avere a fianco una persona calma, equilibrata, pratica: mi completa».

Giorgia Meloni


«Ci trovammo a Porta a Porta. Io dovevo emendarmi dalle mie dichiarazioni sugli stupefacenti, lei in quanto ministra della Gioventù era lì per darmi addosso. Ma non lo fece. Ci siamo piaciuti. Qualche tempo fa, siccome non mi garbava il governo Draghi, feci un sondaggio tra i miei 300 mila follower su Instagram: chi fa opposizione? Risposero: Giorgia Meloni. Così le ho scritto se era disposta a fare qualcosa per la cultura, per la musica. Con tutto quel che ha da fare, trova il tempo per rispondermi. Non si è montata la testa, è rimasta lei: la madre di sua figlia, l’amica dei suoi amici. Una stakanovista. “Certo che ci tieni” le ho scritto. E lei: tengo all’Italia più che a me stessa».

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