Morta Monica Vitti, Vanzina: «Talento, metodo e tenacia. Il cinema italiano grande grazie a lei»

Il ritratto della grande attrice secondo il regista

Morta Monica Vitti, Vanzina: «Talento, metodo e tenacia. Il cinema italiano grande grazie a lei»
di Enrico Vanzina
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Giovedì 3 Febbraio 2022, 06:25

Nel cinema, esistono attrici, cattive attrici e grandi attrici. Monica Vitti non apparteneva a nessuna di queste tre categorie, ma ad una quarta: quella delle grandissime attrici. Cosa serve per diventare una grandissima attrice? Molte cose. Cose che Monica Vitti possedeva tutte. Innanzitutto la tecnica. Una tecnica che Monica ha coltivato da giovane, diplomandosi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, sotto la guida di Silvio D'Amico. Poi serve la presenza scenica. E anche questa qualità Monica la padroneggiava in maniera naturale.

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IL TIMBRO
Serve anche la voce.

Serve una bella voce per essere una grande attrice, ma una voce speciale per essere grandissima. E quella di Monica non era paragonabile a nessuna. Talvolta quasi afona, con un timbro quasi sgraziato, ma che proprio in questi apparenti difetti trovava la sua immensa unicità. Studi, talento scenico e voce però non bastano. Servono i ruoli giusti. E per trovarli servono dei registi importanti che te li offrano. Monica li ha sempre trovati: Antonioni, Monicelli, Losey, Bunuel, Magni, Steno, Scola, grandi maestri che l'hanno scelta, per drammi o commedie, facendola crescere e imponendola all'attenzione del pubblico e della critica. Con il pubblico Monica aveva instaurato un rapporto di fiducia. I suoi film hanno incassato molto, moltissimo, al botteghino. Con la critica è andata di pari passo. Nel corso della sua lunga carriera ha vinto cinque David di Donatello, tre Nastri d'Argento, dodici Globi d'Oro, un Orso d'Argento a Berlino e un Leone d'Oro alla carriera a Venezia.

 


I RICONOSCIMENTI
Insieme a Sophia Loren e Anna Magnani è l'attrice italiana che ha ottenuto più riconoscimenti. I suoi film vivono nitidi nella memoria di molte generazioni. E in quella memoria collettiva vive un'altra grande qualità da grandissima attrice: la sua inafferrabile e misteriosa bellezza. Già, perché per essere una star a tutto tondo serve anche un marchio di bellezza. Quella di Monica è difficile da definire. Stava nelle sue gambe, nelle sue labbra, nei suoi capelli, ma soprattutto nei suoi occhi, aggraziati da una fascinosa miopia che li rendeva, appunto, inafferrabili. Se a tutto questo aggiungiamo l'umorismo, abbastanza raro nelle protagoniste femminili, dote con la quale Monica ha saputo tenere testa ai più grandi comici di questo paese, il cerchio si chiude in maniera assoluta. La Vitti è stata una grandissima attrice del cinema italiano e mondiale.

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Avendola conosciuta personalmente, avendo avuto l'onore di lavorare con lei, voglio aggiungere a questo ritratto altre rare qualità di Monica. Innanzitutto l'intelligenza. Nello scegliere e nel costruire i suoi ruoli e la sua vita privata. In maniera libera e coerente. Poi, la sua tenacia, la sua forza di volontà, la sua dedizione al lavoro, la sua concentrazione. Infine, la sua generosità, sia nei riguardi dei colleghi che dei giovani. Senza la grandissima Monica Vitti il cinema italiano oggi sarebbe più piccolo.
 

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