Monica Perna, l'insegnante di inglese migliore al mondo è italiana: cos'è il metodo Auge e perché servirebbe a tutti

Di origine brianzola, con la sua società "AUGE International Consulting" ha vinto nella categoria Best English Lauguage Coaching Provider

Monica Perna, l'insegnante di inglese migliore al mondo è italiana: cos'è il metodo Auge e perché servirebbe a tutti
di Valentina Venturi
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Sabato 10 Giugno 2023, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 17:02

«Credo fermamente che le donne abbiano caratteristiche che non tutti gli uomini possiedono. L'empatia, che rende le relazioni interpersonali più distese e produttive. E l'inclinazione a voler tenere sotto controllo la situazione: una caratteristica che ci permette di risultare puntuali e precise, riducendo errori e dimenticanze nella performance». Monica Perna, di origine brianzola, che con la sua società "AUGE International Consulting", ha vinto nella categoria Best English Lauguage Coaching Provider - UA i prestigiosi MEA Business Award. L'insegnante di inglese, eccellenza italiana di 37 anni ha così conseguito uno tra i più ambiti riconoscimenti internazionali assegnati alle aziende residenti nella zona MEA, la Middle East and Africa. «Essere riconosciuti come i migliori formatori della lingua inglese a livello internazionale commenta soddisfatta Perna è un onore ed un privilegio. Da quando cinque anni fa mi sono trasferita negli Emirati Arabi Uniti, ho dedicato ogni momento a sviluppare un metodo di insegnamento che fosse sempre più affidabile».

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GLI STUDI

Il percorso per il successo non è stato senza ostacoli. Dopo il diploma da perito aziendale corrispondente in lingue estere in cui apprende inglese, spagnolo e tedesco, una laurea in "Interpretariato e Traduzione" e diversi master e specializzazioni universitarie, insieme al marito per sette anni gestisce un'azienda di formazione e comunicazione. Nel 2017 in seguito ad uno spiacevole inconveniente, la coppia decide di rimettersi in gioco e lasciare l'Italia: si trasferiscono negli Emirati Arabi dove fondano "AUGE International Consulting".
«Abbiamo dato vita ad un'azienda dal respiro internazionale e globale - ricorda Perna - con l'obiettivo di creare qualcosa che potesse accogliere collaboratori da tutto il mondo: oggi ne contiamo quaranta da cinque fusi orari diversi.

Dietro la parola Auge si nasconde un significato intrinseco: Achieve Unforgettable Goals through Experiential Learning, i pilastri alla base del nostro metodo di insegnamento, il metodo AUGE».

 

L'IMPEGNO

Perna con la sua "AUGE International Consulting" ha inventato un metodo di insegnamento dell'inglese che si fonda sull'apprendimento esperienziale, e che insegna una specifica variante della lingua che si rifa a Jean Paul Nerrière, il padre fondatore del Global English ed ex manager dell'IBM. È lui che ha ideato il globish - crasi di globe, globo e english, inglese - una versione semplificata dell'inglese che grazie ad un vocabolario di sole 1500 parole si prefigge di usare solo termini semplici e frasi comuni. Proprio Nerrière di recente ha nominato Perna sua legittima erede.
Ma cosa è il Globish? Lo spiega l'imprenditrice: «In un mondo dove l'88% della popolazione globale usa l'inglese come lingua franca, serve sapere un inglese pulito, corretto e di immediata comprensione per chiunque si abbia di fronte. Per questo la scelta di vocaboli deve essere oculata, la pronuncia a metà strada tra New York e Londra e l'atteggiamento di chi parla una lingua che non è la propria deve essere fiero e sicuro di sé, abbandonando quella scomoda sensazione di giudizio da parte dei tanto temuti "native speaker"».
Se le si domanda da cosa crede derivi il traguardo raggiunto, Perna pensa subito alla sua indole e al suo approccio "unstoppable" verso le sfide: «A permettermi di conseguire questo premio ritengo siano stati tre ingredienti della mia personalità, che non hanno nulla a che vedere con il mio essere donna. In primis un forte senso di responsabilità: ogni giorno mi prendo carico e impegno di quello che faccio, senza lamentarmi. Tendo poi a creare abitudini e costanza: come dico sempre ai miei studenti, provarci una volta non è sufficiente, bisogna identificare il piano d'azione e portarlo avanti, nonostante tutto. Infine è merito della fiducia nelle mie capacità: sembra una banalità, ma bisogna credere nelle proprie potenzialità e continuare a fare di tutto per migliorarle, affinarle e crescere».

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