La fuga degli italiani, 816.000 all'estero in dieci anni. Migranti provenienti dall'Africa in calo

La fuga degli italiani, 816.000 all'estero in dieci anni. Migranti provenienti dall'Africa in calo
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Lunedì 16 Dicembre 2019, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Meno immigrazioni, più italiani all'estero, questi i dati Istat 2019. Aumentano i connazionali che si trasferiscono all'estero, diminuiscono invece gli immigrati dall'Africa verso l'Italia. A rivelarlo sono i dati dell'Istat Nel 2018 le cancellazioni anagrafiche per l'estero (emigrazioni) sono 157 mila (+1,2% sul 2017). Di queste, quasi tre su quattro riguardano emigrati italiani (117 mila, +1,9%). Le iscrizioni anagrafiche dall'estero (immigrazioni) sono circa 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all'anno precedente (-3,2%). In tutto sono 816mila gli italiani trasferiti all'estero negli ultimi 10 anni.

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La destinazione preferita è il Regno Unito e la regione in assoluto con più partenze è la Lombardia. Ma è soprattutto il Sud a essere depauperato di risorse umane preziose, anche a vantaggio delle regioni del Centro-Nord: solo l'anno scorso ha perso oltre 16mila laureati, oltre la metà (8500) provenivano da Sicilia e Campania. È il quadro, per certi aspetti sorprendente, che emerge dal report dell' Istat sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente relativo al 2018.

Le iscrizioni anagrafiche dall'estero (immigrazioni) sono state circa 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all'anno precedente (-3,2%) dopo i costanti incrementi registrati tra 2014 e 2017. Più di cinque su sei riguardano cittadini stranieri (286 mila, -5,2%). In particolare sono in netta diminuzione,anche se restano consistenti le immigrazioni provenienti dal continente africano,soprattutto da Nigeria (18 mila, -24%), Senegal (9 mila, -20 %), Gambia (6 mila, -30%), Costa d'Avorio (5 mila, -27%) e Ghana (5 mila, -25%) che durante il 2017 avevano fatto registrare aumenti record.

 


E la Lombardia è la meta di un immigrato su 5. Per quanto riguarda invece il fenomeno inverso, cioè le cancellazioni anagrafiche dovute al trasferimento all'estero, nel 2018 sono state 157mila (+1,25 nel 2017) e quasi 3 su 4 hanno riguardato emigrati italiani. A spiegare la ripresa dell'emigrazione sono le difficoltà del mercato del lavoro in Italia , soprattutto per giovani e donne, ma anche il mutato atteggiamento nei confronti del vivere in un altro Paese, proprio delle generazioni nate e cresciute nell'epoca della globalizzazione, che spinge i giovani più qualificati a investire con maggior facilità il proprio talento nei paesi esteri in cui sono maggiori le opportunità di carriera e di retribuzione.

E se è il Regno Unito ad accogliere la maggioranza degli italiani che vanno all'estero (21 mila), fanno la loro parte anche Germania (18 mila), Francia (circa 14 mila), Svizzera (quasi 10 mila) e Spagna (7 mila).
Mentre tra i paesi extra-europei, le principali mete di destinazione degli emigrati italiani sono Brasile, Stati Uniti, Australia e Canada (nel complesso 18 mila).



 

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