Messina Denaro, tracce del boss in una struttura del Cnr. E spuntano i legami con un medico massone

I nuovi elementi nella puntata di Report. Tra i dettagli più inquietanti raccolti nell'audit, un contratto di affitto del Consiglio nazionale delle ricerche

Messina Denaro, tracce del boss in una struttura del Cnrr. E spuntano i legami con un medico massone
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Lunedì 23 Gennaio 2023, 19:09 - Ultimo aggiornamento: 22:44

Qualcuno faceva la spola tra Campobello di Mazara e Capo Granitola, in particolare nella zona della struttura del Cnr, portando cibi e vestiti a Messina Denaro. Sarebbe stata questa l'unità operativa del boss, la sua vera e propria «casa». Il fatto è emerso ora da un'annotazione di servizio del novembre 2021 dei carabinieri del paesino dove sono stati scoperti gli ultimi covi di Denaro. E una fonte confidenziale «degna di fede» avrebbe confermato i movimenti tra le due località, aprendo nuovi, inediti scenari sulla lunga e misteriosa latitanza di U Siccu. 

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L'inchiesta

Nella puntata di questa sera e di cui è stata data un’anticipazione, Report ritorna con ulteriori elementi su una pista seguita già nel 2017 che aveva portato sulle trancce del boss di Castelvetrano. Un'informazione era stata raccolta da una funzionaria del Cnr, Laura Giuliano, nipote del capo della squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano, ucciso dalla mafia nel luglio 1979. Laura aveva riportato una confidenza dell’allora capo dell'Consiglio nazionale delle ricerche di Capo Granitola, Mario Sprovieri.

Parlando di milioni di finanziamenti pubblici usati in modo dubbio da enti locali, Sprovieri aveva affermato: «È agghiacciante. Tieni presente che Capo Granitola è la casa di Matteo Messina Denaro. Il boss ricercato al mondo numero uno è là». 

 

L'affitto

Laura Giuliano aveva utilizzato le informazioni, registrate all’insaputa del dirigente, per compilare un audit rimasto senza seguito. Tra gli elementi più inquietanti raccolti nell’audit vi è quello di un contratto di affitto del Cnr per usufruire di una foresteria. Il contratto non fu mai registrato né mai è stato chiarito l’uso dell’appartamento. I giornalisti di Report hanno scoperto che il fratello dell’intestatario è un medico massone di Castelvetrano, socio di una società di smaltimento rifiuti insieme con Giovanni Risalvato, fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro, e con suo fratello Errico Risalvato, il proprietario dell’ultimo covo del boss. 

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Il medico massone

Sempre secondo Report emergono nuovi particolari anche sui rapporti tra il medico di base Alfonso Tumbarello e Andrea Bonafede cioè Matteo Messina Denaro. Nella puntata di questa sera viene ricostruito il ruolo del medico massone come mediatore di un contatto, diventato un importante tema investigativo, tra il boss e Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, insegnante, massone e depositario di misteri ingombranti. Vaccarino era stato reclutato dal Sisde diretto allora da Mario Mori con l’obiettivo di stanare il grande latitante. I due si scambiarono varie lettere e note confidenziali sotto mentite spoglie: Messina Denaro si presentava come «Alessio» e a Vaccarino aveva attribuito il nome di «Svetonio», lo storico di epoca romana. A provocare il contatto era stato Tumbarello che a sua volta si era rivolto a Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo. 

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