Marco Sacco, chef stellato a processo: vongole avariate al matrimonio, 75 invitati intossicati

Nelle ore successive al banchetto, parte degli invitati lamentò nausea, vomito, dissenteria e crampi addominali, e alcuni di loro si recarono al pronto soccorso

Marco Sacco, chef stellato a processo: vongole avariate al matrimonio, 75 invitati intossicati
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Maggio 2023, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 20:24

A processo lo chef stellato Marco Sacco, del ristorante Piccolo Lago di Mergozzo (nel Verbano-Cusio-Ossola), e la direttrice di sala Raffaella Marchetti. Si è conclusa con un rinvio al 20 dicembre l'udienza odierna del processo, in corso al tribunale di Verbania, che vede i due imputati accusati di lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive: in seguito a un banchetto nuziale organizzato il 10 luglio 2021 nel ristorante affacciato sul lago di Mergozzo e premiato con due stelle Michelin, circa 75 invitati avevano patito un'intossicazione alimentare.

Invitati intossicati, i sintomi

Nausea, vomito, dissenteria e crampi addominali, questi i sintomi accusati da una parte dei commensali, alcuni dei quali si erano rivolti al pronto soccorso.

Dalle verifiche e successive dalle indagini condotte dai carabinieri del Nas di Torino è emerso che le vongole, servite crude in un risotto insieme alla borragine, erano contaminate da norovirus. La difesa di Sacco e Marchetti insiste sul fatto che le vongole siano state servite senza essere trattate nel ristorante, e che quindi non vi siano responsabilità imputabili ai due: «L'Asl ha fatto degli esami su un campione di vongole ed è stato accertato che la contaminazione non è avvenuta per colpa del ristoratore, ma in un alimento che era stato comprato» spiega all'ANSA l'avvocato Marco Ferrero. Le vongole, prosegue il legale difensore, «avevano un'etichetta in cui non c'era scritto da nessuna parte che se vengono mangiate crude c'è un rischio di norovirus, né vi era indicato che fossero da consumare previa cottura. D'altronde quel tipo di vongola era sgusciata a freddo, con una tecnica particolare che consente di separare la polpa dai gusci senza cottura, proprio per un utilizzo a crudo. Il mio cliente si è attenuto all'etichetta e alle istruzioni del prodotto».

 

Vongole non trattate

Secondo l'accusa, però, nella scheda tecnica del prodotto vi sarebbero state delle indicazioni più stringenti riguardanti l'utilizzo delle vongole. Ma - ribatte Ferrero - quella stessa scheda «non era in possesso del ristoratore, cui arriva soltanto il prodotto con l'etichetta». Nell'udienza odierna in camera di consiglio, al termine della quale è stato disposto il rinvio della discussione al 20 dicembre, è stato esaminato un teste, rappresentante dell'azienda importatrice delle vongole. Nel processo si sono costituite una cinquantina di parti offese. Sono state avanzate richieste di risarcimento per diverse decine di migliaia di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA