Maneskin, dalle esibizioni a via del Corso al trionfo a Sanremo: tutti i segreti della rock band romana

Maneskin, dalle esibizioni a via del Corso al trionfo a Sanremo: tutti i segreti della rock band romana
di Mattia Marzi
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Domenica 7 Marzo 2021, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:12

Il primo singolo lo registrarono pagando lo studio di registrazione con le monetine che gli lasciavano i passanti che assistevano alle loro esibizioni in via del Corso, nella piazzetta di fronte alla Basilica di Santi Ambrogio e Carlo al Corso. Poi arrivò X Factor e per i Maneskin cambiò tutto. Fino al trionfo di ieri sera, a Sanremo 2021.

 

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Non ancora ventenni, nel 2017 i quattro componenti della band romana decisero di presentarsi alle selezioni del talent di SkyUno, mettendo d'accordo autori, produttori e giudici: fu Manuel Agnelli a prendere Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio sotto la sua ala protettiva, facendo di quei quattro ragazzi scappati di casa gli astri nascenti della scena pop-rock italiana.

Conquistarono il pubblico del programma suonando pezzi dei Madcon, dei Killers, dei Franz Ferdinand, degli Struts, fino all'inedito "Chosen": in finale dovettero accontentarsi del secondo posto dietro a Lorenzo Licitra, ma il successo del singolo fece dei Maneskin i vincitori morali di quell'edizione.

Il brano, che omaggiava nei suoni le atmosfere spigolose dei gruppi rock Anni '70 tanto amati dai quattro componenti della band, conquistò il doppio Disco di platino, l'equivalente di 100 mila copie vendute. Dall'inglese all'italiano, ma senza perdere l'energia e la grinta rock, con il singolo "Morirò da re": il brano consolidò il successo del quartetto, anticipando l'uscita dell'album d'esordio "Il ballo della vita". Ne faceva parte anche "Torna a casa", la ballata inserita nella colonna sonora della prima stagione della popolarissima serie Netflix "Baby", ispirata al caso di cronaca delle baby squillo dei Parioli, con protagoniste Benedetta Porcaroli e Alice Pagani.

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Al rock Anni '70 si ispirano anche nel look, talvolta eccentrico e bizzarro.

Oggetto anche di critiche e pregiudizi. Nel 2019 il frontman Damiano David si sfogò sui social: «Ero in Piazza di Spagna, avevo una camicia crop top e un poliziotto ha ritenuto necessario commentare il mio outfit con il suo collega utilizzando testuali parole: guarda come c*zzo è vestito questo. Allora li ho guardati in maniera poco simpatica e i due si sono permessi anche di alzare la voce. Cammino, vado un po' più avanti e lo stesso commento l'ha fatto una ragazza inglese, quindi questa mentalità è radicata in tutto il mondo. Volevo solo condividere la mia immensa tristezza, la mia immensa delusione. Spero che le mogli di questi poliziotti o i loro figli siano nostri fan, spero che mi vedano perché voglio che si sappia che più noi (parlo a nome dei miei compagni) riceveremo questi commenti più aumenterà il trucco sulle nostre facce, lo smalto sulle nostre mani e più i nostri vestiti saranno stretti ed effeminati per come intendete voi. Volevo solo consigliarvi di aprire la mente e fare entrare un po' d'aria e così togliete un po' di schifo».

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Lo scorso ottobre, dopo tre anni di silenzio discografico, i Maneskin sono tornati sulle scene con un nuovo singolo, "Vent'anni". Il 19 marzo uscirà il nuovo album di inediti, "Teatro d'Ira", scritto interamente da loro e registrato in un casale in Toscana con amplificatori a valvola e banchi analogici. Altro che tastierine Midi e plug-in.

 

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