Luigi Pelazza, l'inviato delle Iene condannato a due mesi di carcere. Ecco cos'è accaduto

Luigi Pelazza, l'inviato delle Iene condannato a due mesi di carcere. Ecco cos'è accaduto
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 07:01

L’inviato delle Iene Luigi Pelazza è stato condannato per violenza privata a due mesi di carcere, che sono stati convertiti alla pena pecuniaria di 15mila euro. La condanna è legata ad un’intervista fatta il 19 settembre 2015 alla giornalista Guia Soncini: Pelazza entrò nel cortile interno di un palazzo privato, per intervistare la stessa Soncini. Un comportamento che i giudici hanno condannato, censurando dunque un “metodo”, secondo quanto affermato dall’avvocato Davide Steccanella, che difendeva la giornalista.

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La sentenza, scrive l’agenzia Agi, «ha stabilito che non sempre il ‘metodo Iene’ è scusato dal legittimo diritto di cronaca. In questo caso si trattò di un vero e proprio agguato nel cortile interno di un palazzo privato, impedendo alla mia cliente di fare rientro in casa propria fino all’arrivo delle forze dell’ordine, per confezionare un servizio a effetto». Secondo il capo d’imputazione Pelazza e il suo cameraman Verdi (assolto perché non è emersa la certezza della sua presenza quel giorno) si introdussero indebitamente nel cortile, spacciandosi per corrieri, e si avvicinarono alla Soncini «costringendola a tollerare la loro presenza con una serie insistente di domande alle quali lei dichiarava da subito di non voler rispondere».

Le domande alla giornalista riguardavano un’inchiesta nella quale era coinvolta (da cui fu poi assolta): la Soncini non voleva rispondere alle domande, ma Pelazza la torchiò con insistenza. Troppa, secondo i giudici. L’inviato delle Iene si era difeso dicendo di non aver mai usato violenza: «Lei mi ha dato due o tre colpi: non dico che mi abbia picchiato, però…», le sue parole durante il processo.

L’accusa aveva chiesto 9 mesi di carcere, la condanna è stata solo di due mesi: in più Pelazza è stato anche condannato a risarcire una provvisionale di duemila euro alla parte civile. Per i danni materiali inoltre la cifra precisa dovrà essere stabilita dal giudice civile.

La replica di Pelazza

«Accettiamo questa sentenza ma è ovvio che riteniamo di non aver sbagliato, quindi ricorreremo in Appello e in Cassazione. Questo è sicuro, perché non è nostra abitudine usare violenza nei confronti delle persone, e soprattutto delle donne. Ma ti pare che noi andiamo a usare violenza, ingiuriare, molestare? Assolutamente no». Così l'inviato delle Iene Luigi Pelazza commenta  la condanna. «Quando sono stato interrogato, non mi accusavano di aver dato informazioni sbagliate, diffamatorie, o simili. Tutto era incentrato sull'atteggiamento che io avrei avuto nei confronti della Soncini». Pelazza spiega: «Fermo restando che noi nel nostro programma siamo abituati ad andare a fondo alle cose, quel giorno è successo questo. Noi l'abbiamo aspettata all'ingresso del suo cortile. Lei ci ha riconosciuti, ha tentato di entrare nell'androne, e in effetti riguardando il filmato io, cercando di avvicinare il microfono, mi sono messo in mezzo fra lei e lo stipite della porta. Quindi è possibile che io le abbia impedito per un secondo di chiudere. Un secondo uno», dice l'inviato de ' Le Ienè. 

«Poi lei è entrata in ascensore, ma si è seduta lì a parlare con noi e abbiamo parlato -ricorda Pelazza- E siamo andati via. Il giudice ha ritenuto che questo tipo di atteggiamento non è consono, perché poteva essere non violento, ma infastidente«. »Sottolineo che lei ha chiamato la polizia davanti a noi, dicendo 'ci sono delle persone che mi stanno importunando ma non so chi sianò. Ma come non sai chi siano!«, aggiunge l'inviato. E alla domanda se questa condanna lo scoraggi, Pelazza risponde immediato: »Scoraggiarmi? Assolutamente no. Noi non vogliamo dar fastidio. Cerchiamo di arrivare a scoprire qualcosa di più, poi capitano anche questi episodi. Se lei si fosse fermata, avesse risposto alla domanda, la cosa sarebbe finita lì. Andrò avanti, certo però che è una lezione. Ovvio che la prossima volta manterremo di più la distanza sociale«, sorride l'inviato.

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