Lotito e il derby in Senato: «Quel seggio gli spetta». Ma il voto segreto è un’insidia

Il patron della Lazio nel 2018 non fu eletto, ma ha vinto un ricorso. Giovedì l'esame

Il derby di Lotito in Senato: «Quel seggio gli spetta» Ma il voto segreto è un insidia
di Mario Ajello
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 00:52 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 08:39

Ci tiene quanto a uno scudetto. Ed è la sua personalissima Coppa dei Campioni. Quindi domani Claudio Lotito, il patron della Lazio, vuole vincere finalmente la partita del proprio ingresso in Senato. Da cui, come primo dei non eletti nel 2018 nelle liste di Forza Italia nel collegio Campania 2, per un errore nei conteggi è rimasto fuori. «Quel posto mi spetta e adesso basta a tirare la palla in tribuna o a fare melina, si è arrivati al momento del voto e che vinca chi ne ha diritto». Questo il suo mood. Si fa forte il presidente della Lazio e proprietario della Salernitana della questione di legalità, materia che ha affidato a uno dei massimi costituzionalisti italiani, Massimo Luciani; della decisione in suo favore della Giunta per le elezioni e il dentro Lotito e fuori il renziano Vincenzo Carbone potrebbe essere il risultato della votazione di domani.

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Potrebbe, però, perchè con lo scrutinio segreto nulla è certo e nonostante la popolarità del personaggio o forse proprio a causa di questa - fioccano le invidie tra gli uomini, compresi i senatori, e le antipatie e le vendette - le insidie in questa conta non mancano.

Perfino in Forza Italia, dove Berlusconi tifa Lotito, dove il senatore ed ex ad del Milan, Galliani, guida la curva Forza Claudio, e dove Lotito ha moltissimi amici, per non dire di quanti ne abbia tra i centristi a cominciare da Cesa di cui è stretto sodale, qualche franco tiratore sarebbe in agguato. C’è chi a Palazzo Madama alla vigilia del voto scherza: «E’ un clima da elezione del Quirinale. Un vero thrilling. Lotito ce la fa o non ce la fa? Chi di noi lo vuole impallinare? Chi invece lo aiuterà?». I laziali (di tifo calcistico) e non pochi eletti nel Lazio, anche con casacca Pd, sarebbero pronti a votare per lui.

 

LE TATTICHE 

Tentennano alcuni grillini, area dove Lotito ha buoni rapporti con Virginia Raggi (l’ex sindaca di Roma, sostenitrice biancoceleste). Mentre Italia Viva, che non vuole perdere un senatore (Carbone eletto con Forza Italia per difendersi dal ricorso di Lotito è passato nelle file dei renziani) anche ieri insieme alla Lega ha chiesto ancora una volta il rinvio del voto. Che però non è passato. E Lotito è pronto al verdetto di domani: «E’ stato uno scandalo e una vergogna che per tutto questo tempo non si è votato, dopo che il ricorso mi ha dato ragione». Lui chiama tutti e parla con tutti e molti gli fanno: «A Cla’, dai che ce la fai!». Ma il presidente della Lazio non esulta prima del tempo anche perché vede una partita aperta, il rinvio del voto da oggi a domani è considerato un pericolo e il pressing su tutti per evitare un agguato nel segreto dell’urna dura da giorni (Lotito questa conta proprio non la voleva dopo che il parere deliberante della Giunta era stato dato e a suo favore). Intanto Carbone, che il seggio non lo vuole mollare (particolare importante: è al primo giro da parlamentare e se va a casa subito non prende la pensione), fa campagna elettorale per sé.

E ha tanti senatori disposti ad ascoltarlo perché - al contrario di Lotito, che è personaggio divisivo, per molti affascinate ma per altri scomodo - l’ex forzista è considerato brava persona ed è ben visto trasversalmente dai colleghi. In più può contare sul campanilismo degli eletti in Campania. Ma può patire l’odio anti-Renzi, specie nel Pd che gode a togliere una pedina al gruppo di Italia Viva. Un altro punto a favore di Lotito è questo: Forza Italia ha bisogno di personaggi che la rilancino almeno mediaticamente (e un super-pop comunicatore da stadio come Lotito cade a pennello) e poi il vulcanico presidente dela Lazio sarebbe uno stabilizzatore della legislatura: «Figurati se, dopo tutta la fatica che ha fatto per entrare in Senato, Claudio si fa mandare a casa tra pochi mesi nel voto nel 2022. Lotterà come un leone per la non scadenza di tutti noi», si ridacchia tra gli azzurri. In Fratelli d’Italia, La Russa guida il partito Forza Claudio. Come andrà a finire? Il pareggio è escluso. Nessuna x: o 1 o 2 segnerà il tabellone di Palazzo Madama.
 

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