Morto Libero De Rienzo, disposta l'autopsia: aperto fascicolo dalla procura

Morto Libero De Rienzo, disposta l'autopsia: fascicolo aperto dalla procura
di Marco De Risi
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Venerdì 16 Luglio 2021, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 07:03

Libero De Rienzo è morto. Quarantaquattro anni sono proprio pochi per andarsene quando hai ancora la testa piena di idee, l'affetto e la stima del tuo mondo, a Napoli dove era nato e a Cinecittà dove tutti lo riconoscevano come un vero talento, tanto irregolare quando vitale. L'addio alla vita di Libero De Rienzo, trovato senza vita nella sua casa romana, lascia senza fiato e senza risposte. La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per accertare le cause che hanno portato alla morte del giovane attore. Il procedimento è stato rubricato con la fattispecie di 'morte come conseguenza di altrò: dall'autopsia, disposta dai magistrati, potrebbero arrivare risposte importanti. 

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Libero De Rienzo, chi era

Intanto l'emozione dei colleghi ha invaso i social: in tanti, da Anna Foglietta a Paolo Calabresi, da Edoardo Leo ad Alessandro Gassmann, hanno reso omaggio al suo talento e alla sua genialità.

Libero De Rienzo nasce a Napoli il 24 febbraio del 1977 e, sebbene cresciuto a Roma, conserva uno strettissimo legame con la sua terra per la quale si è battuto, da cittadino e da intellettuale, a più riprese. Ma è anche, fin da ragazzo, cittadino del mondo e da Roma eredita gusto della sfida, ironia malinconica, passione per il cinema. Fa le sue prime apparizioni su un set già alle fine degli anni '90, ma subito dopo, a 24 anni, è già una figura emergente nella produzione indipendente. Lo si nota in «Fat Girl» di Catherine Breillat, «Gioco con la morte» di Maurizio Longhi, ma soprattutto in «Santa Maradona» di Marco Ponti in cui dà la replica a Stefano Accorsi e si conquista un David di Donatello come miglior non protagonista.

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Qualcuno lo definisce una «testa matta», i più lo considerano una delle autentiche promesse di un nuovo cinema italiano destinato a uscire dal ghetto del localismo. Ribelle ad ogni forma di convenzione, in cerca di film ed autori che si adattino alla sua personalità prorompente, non sfrutta subito l'improvvisa popolarità e ritorna in auge nel 2005 con la sua prima e unica regia, «Sangue», opera situazioni sta, quasi nello spirito di un Boris Vian redivivo, in cui traduce con immagini forti e spesso visionarie una cultura enciclopedica, in parte da autodidatta, senza schemi e totalmente originale. Nel 2009 incontra Marco Risi e la storia del cronista napoletano Giancarlo Siani, vittima della camorra: si butta a capofitto nell'avventura di «Fortapàsc», scritto da Andrea Purgatori e regala la sua interpretazione più bella e matura, rendendo il suo personaggio un autentico eroe del quotidiano, identificandosi con misura e passione in una figura reale a cui rende onore come per ricongiungersi con le sue radici napoletane. 

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Da quel momento lo adottano gli autori della nuova generazione: Ivan Cotroneo («Kriptonite»), Valeria Golino («Miele»), Giorgia Farina («Ho ucciso Napoleone»). Ma è il sodalizio con Sidney Sibilia che ne fa uno degli improbabili eroi della trilogia di «Smetto quando voglio» a dargli la popolarità e la conferma definitiva di un talento luminoso. Ha frequentato anche la televisione, ma il mondo della serialità non è il suo: figlio di un allievo di Francesco Maselli (Fiore Di Rienzo), sposato con Marcella Mosca, padre di due amatissimi bambini, è un intellettuale coerente e rigoroso, nonostante l'apparenza scapigliata e l'allegria contagiosa da eterno studente. 

Il suo film più recente, ancora inedito, è «Una relazione», opera prima da regista di Stefano Sardo. Di lui restano la passione, il talento, la sete inesauribile di conoscere e leggere, il sorriso, sempre venato da una segreta malinconia, di un uomo buono e giusto.

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Il cordoglio di De Magistris: «Amava Napoli profondamente»

«Esprimo profondo cordoglio per la prematura fine terrena di Libero De Rienzo, attore e artista napoletano di grandissimo valore. Conoscevo bene Libero, del quale sono un grande estimatore non solo per le sue indiscusse qualità professionali ed artistiche, ma per la sua umanità, radicata cultura e forte impegno sociale e civile. Libero viveva a Roma, ma amava Napoli profondamente». Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, appresa la notizia della morte dell'attore a soli 44 anni stroncato da un infarto.

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Franceschini: «Perdiamo un giovane talento»

«La notizia della morte improvvisa di Libero De Rienzo è terribile e ci lascia tutti senza parole. Perdiamo un giovane talento, un protagonista del cinema italiano che già aveva visto riconosciuta la sua arte con la doppia vittoria del David di Donatello nel 2002 e nel 2006. Il mondo della cultura italiana si stringe con affetto e cordoglio alla sua famiglia, ai suoi piccoli figli, alla moglie e a tutte le persone che lo hanno amato, stimato e apprezzato». Lo dichiara il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Sindaco di Procida: «Siamo senza parole»

«È una di quelle notizie che lasciano senza parole e con una tristezza profonda e cupa». Con queste parole il sindaco di Procida (Napoli), Dino Ambrosino, commenta la scomparsa, a 44 anni, dell'attore Libero De Rienzo, particolarmente legato all'isola. «Ho davanti agli occhi - scrive Ambrosino - le mille scene in cui lo ricordo in giro per l'isola con quello stesso atteggiamento spensierato di tutti i concittadini, con la grande confidenza e serenità di chi fa parte della comunità. Memorabili i momenti in cui lui ci aiutò a ridare vita al carcere, contribuendo a riempire di nuovo quel palazzo di umanità». Il riferimento è al festival del cinema «Arthetica», ideato e diretto dallo stesso De Rienzo, che nei mesi scorsi ha sostenuto con convinzione la candidatura di Procida a Capitale della cultura 2022.

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