Moglie muore dopo il parto, il marito scrive ai medici dell'ospedale: «Ho visto le vostre lacrime. Siete stati i suoi angeli custodi. Grazie»

La donna è mancata dopo aver messo alla luce due gemelli a Brindisi. Il grazie di Giacomo: «Dietro tutta questa ingiustizia, voi siete comunque un aspetto positivo»

Moglie muore dopo il parto, il marito scrive ai medici dell'ospedale: «Non ricordo i vostri nomi, ma ho visto le vostre lacrime. Siete stati i suoi angeli custodi»
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Domenica 25 Dicembre 2022, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 08:21

Viviana è morta qualche giorno fa dopo aver dato alla luce due gemelli in ospedale a Brindisi. La donna era di Pezze di Greco, frazione di Fasano. Una tragedia immane: ha lasciato un marito, Giacomo, e un'altra figlia, oltre ai due gemelli. E proprio il marito della donna, ha scritto una lettera al reparto di terapia intensiva, che riportiamo integralmente (diffusa dalla Asl di Brindisi). Una lettera di ringraziamento per quanto fatto, nonostante il tragico epilogo della vicenda. Una lettera pregna di significato. 

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La lettera del marito

«Al reparto di terapia intensiva.

Viviana era una donna, una moglie, una mamma fuori dal comune. Mi spiace che non abbiate avuto la possibilità di conoscerla. Amava la vita ma soprattutto amava la famiglia tanto da sacrificare la sua vita per darla a due fantastiche creature: Edoardo Maria ed Emilia Maria. In realtà tutte queste sue caratteristiche non moriranno mai. E’ vero, il normale schema della vita non dovrebbe essere questo. Non è giusto che due splendidi gemelli non avranno mai la possibilità di conoscere la loro mamma né che una bimba di sei anni (Emma Maria) non possa più abbracciare la sua stella. Ma dietro tutto questo dolore, dietro tutta questa ingiustizia c’è comunque un aspetto positivo. Aver conosciuto tutti voi, di cui non ricordo i nomi, ma che per cinque lunghi e speranzosi giorni siete stati gli angeli custodi di mia moglie, della mamma dei miei figli. Aver visto le lacrime nei vostri occhi mi ha fatto capire tutta la vostra umanità e quanto abbiate sudato, studiato per cercare di dare una speranza a Viviana. Ma purtroppo così come mi avete insegnato, in medicina due più due non fa mai quattro. Sento comunque il dovere di ringraziarvi da parte mia, di mia figlia (che spero possa fare il vostro lavoro) e di tutta la mia famiglia per l’impegno, la professionalità e l’umanità che vi rendono dei veri e propri angeli custodi in carne e ossa. Con affetto, Giacomo».

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