Leo Gassmann salva turista dallo stupro a Roma: «Poteva essere mia sorella, dovevo farlo»

Il racconto del cantante che ha messo in fuga l’aggressore. L’incubo alle 4 di notte. La donna abusata in strada all’uscita di un locale

Leo Gassmann salva turista dallo stupro a Roma: «Poteva essere mia sorella, dovevo farlo»
di Alessia Marani
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Sabato 7 Maggio 2022, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 16:32

L’ha sentita gridare aiuto in mezzo alla strada, ha visto quel giovane che le era ormai addosso e le allungava le mani dappertutto. Leo Gassman, il ventiquattrenne cantautore figlio dell’attore Alessandro Gassman e di Sabrina Knaflitz, nipote di Vittorio, non si è voltato dall’altra parte. Non ha esitato neanche un secondo, si è fermato e ha prestato soccorso a quella ragazza americana, mettendo in fuga l’aggressore e salvandola dallo stupro.

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Leo Gassmann salva turista dallo stupro


L’incubo per la trentenne, originaria degli States ma residente a Roma dai tempi degli studi all’Università, si è materializzato intorno alle 4 di sabato notte in via di Portonaccio, nella zona di Casal Bertone, periferia Est piena di locali e discoclub tornati a riempirsi di giovani dopo lo stop per l’emergenza Covid. 


IL LUOGO

Anche Leo Gassman aveva trascorso la serata nel quartiere e a quell’ora si apprestava ormai a fare rientro a casa.

Improvvisamente davanti ai suoi occhi, però, si è spalancata una scena quasi surreale: nello spartitraffico della strada, tra le auto in sosta e sotto gli alberi, tra cumuli di vecchi rifiuti abbandonati da chissà quanto tempo e mai rimossi dal servizio di pulizia urbana, ecco spuntare la figura di quella ragazza che chiedeva aiuto disperata e di un giovane uomo che la stringeva con insistenza.  Non in una zona isolata della Capitale: a pochi passi c’è l’ingresso del deposito dell’Atac, la municipalizzata dei trasporti capitolina, da cui, alle cinque, partono le prime schiere di autobus in servizio. Sempre nel raggio di pochi metri si affaccia il grande magazzino di stoccaggio di Amazon, operativo praticamente h24. Eppure il via vai di auto e mezzi non ha impedito all’aggressore di agire, spavaldo.


IL RACCONTO


Come è andata lo ricorda lo stesso Leo Gassman che su quanto accaduto ha pubblicato anche una story su Instagram: «Questa notte io e alcuni passanti abbiamo soccorso una ragazza americana che era stata poco prima abusata da un ragazzo di origine francese - spiega - Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il francese era già fuggito». Poi la postilla: «Chi sbaglia va punito». Sempre Leo e gli altri ragazzi hanno chiamato la polizia e sul posto è arrivato anche l’equipaggio di un’ambulanza che ha prestato le prime cure alla ragazza accompagnandola al pronto soccorso del Policlinico Umberto I per accertamenti. 


LA DENUNCIA


I poliziotti, arrivati dai commissariati di Porta Pia e di Fidene, si sono fermati a lungo per raccogliere le prime testimonianze e hanno avviato subito una caccia all’uomo. La strada è stata illuminata a giorno dai fari delle volanti, il fazzoletto di terreno passato al setaccio. Al vaglio anche le telecamere disseminate lungo la via e nei pressi dei locali. L’ipotesi è che sia la trentenne che il suo aggressore fossero reduci dalla nottata trascorsa in uno dei locali distanti una cinquantina di metri. Forse c’è stato anche un approccio all’interno o appena fuori da essi. Lui l’avrebbe fatta bere o, più semplicemente, avrebbe provato ad approfittare del suo stato di debolezza dovuto a qualche bicchiere di troppo. Tutte circostanze che ora gli investigatori dovranno chiarire.
La giovane statunitense è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di due giorni. Uscita dall’ospedale, ha presentato denuncia per violenza sessuale presso gli uffici del distretto Salario. «So che si è ripresa e sta meglio, ma ha subito un trauma non indifferente, anche io non dimenticherò mai le sue urla», racconta Leo Gassman raggiunto al telefono. Il cantautore, in prima linea anche nella lotta al bullismo, protagonista di diverse iniziative, esorta tutti a non voltarsi mai. «Ognuno di noi può fare sempre la differenza», dice. «Può capitare a chiunque di trovarsi in una situazione spiacevole o di essere testimone di un fatto simile e spesso si ha timore a intervenire, invece tutti abbiamo il dovere civico di agire. Quella ragazza poteva essere mia sorella o la mia fidanzata. Non potevo lasciarla lì».

GLI ALERT

Non è la prima volta che una donna straniera subisce una violenza o un tentativo di violenza nella Capitale. Tanto che, addirittura, negli anni scorsi, in era pre-Covid, alcune ambasciate straniere, tra cui quella inglese e quella americana, avevano diramato una sorta di vademecum anti-rape (stupri) per le turiste e le studentesse dirette a Roma. «Attente agli spiked drink», avvisavano i britannici. «Alcol e droghe vi rendono meno attente e vigili rispetto all’ambiente che vi circonda. Non lasciate cibi e bevande senza controllo perché le vittime di cocktail drogati possono essere rapinate e aggredite», l’alert. 

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