Latifa di Dubai, la famiglia e le fughe. I timori dell'Inghilterra: «Preoccupati per la sua sorte»

Latifa di Dubai, la famiglia e le fughe. I timori dell'Inghilterra: «Preoccupati per la sua sorte»
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 18:53

Lei è la principessa Latifa, figlia del potente emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum che - con un patrimonio di circa 4 miliardi di euro - è tra i 10 reali più ricchi del mondo. Anche se, recentemente, la sua famiglia è balzata agli onori della cronaca per alcuni aspetti oscuri della vita di palazzo emiratina. Di seguito alcune curiosità sulla famiglia della principessa Latifa.

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La famiglia

Latifa bin Mohammad al-Maktoum nasce nel 1985: ha più di 30 fratelli, che il padre ha avuto con 6 mogli diverse, e ha ben due sorelle che portano il suo stesso nome. È figlia del 71enne sovrano, vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti. Mohammed bin Rashid Al Maktoum guida il Paese dal 2006, anno in cui è morto lo zio di Latifa, Sheikh Maktoum.

La sua famiglia coltiva una vera e propria venerazione per i cavalli: appartiene infatti alla famiglia il brand Darley Stud, il complesso di allevamenti di cavalli più grande al mondo, con fattorie negli Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda e Australia. Ma la più grande fonte di guadagno per il padre, Mohammed bin Rashid al-Maktoum, deriva dal possesso della quota di maggioranza nella Dubai Holding, una holding di investimenti globale, e dagli investimenti della Abu Dhabi Investment Authority. La Dubai Holding possiede - inoltre - la compagnia aerea Emirate.

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Le fughe

Suo padre è l'uomo che ha «ordinato e orchestrato» il rapimento che le ha impedito la fuga. Nel 2018, infatti, Latifa ha tentato di lasciare il Paese di nascosto, forse per fuggire da quella che gli sembrava sempre di più una gabbia dorata. E secondo quanto ha rivelato, un commando di uomini ingaggiati dal padre la raggiunse, e dopo averla drogata la riportò al palazzo. Un episodio che, per la verità non è isolato: è famoso infatti l'episodio della fuga della seconda moglie Haya, che portò con sé i figli e poi chiese il divorzio. Un primo tentativo, invece, da parte di una delle figlie, secondo la Bbc risale al 2002. E addirittura nel 2000 sembra che un altro membro della famiglia reale ha tentato di lasciare il Paese. L'occasione per la principessa, che stavolta era la sorella maggiore Shamsa, capita durante le vacanze passate con la famiglia in Inghilterra: in quella stessa occasione, la principessa Shamsa scrisse al suo avvocato una mail, dove descriveva un vero e proprio sequestro nei suoi confronti: prelevata con la forza e caricata in auto, drogata e fatta riportare a casa con un jet privato.

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Questa volta - però - il fatto sarebbe accaduto non a Dubai, ma in Inghilterra: e nel cercare sua figlia sembra inoltre che Mohammed bin Rashid Al Maktoum non ne abbia denunciato la scomparsa alla polizia. Ed è proprio dall'Inghilterra che - nella giornata di oggi - sono arrivate alcune dichiarazioni ufficiali per bocca del primo ministro tory Boris JohnsonIl governo britannico si è infatti detto «preoccupato» per la sorte della principessa Latifa, non senza definire «profondamente angoscianti» le immagini dei video girati in segreto e fatti trapelare ieri sulla Bbc.

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Il primo ministro Tory, il cui Paese come gli Usa e il resto dell'occidente hanno negli Emirati Arabi Uniti uno stretto alleato, ha precisato peraltro di volersi rimettere «alla Commissione dei Diritti Umani dell'Onu» sulla vicenda, pur assicurando che Londra «terrà gli occhi aperti». In precedenza il ministro degli Esteri, Dominic Raab, sollecitato dalla stessa Bbc, aveva detto che il Regno Unito apprezzerebbe una qualche prova da parte del potere emiratino per rassicurare il mondo che Latifa «sia viva e stia bene». Anche le Nazioni Unite hanno dichiarato che solleveranno il caso della detenzione della principessa.

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