Sei parole, ventinove lettere, forse in grado di cambiare il corso della storia. Quasi innocuo, se a postarle sui social fosse stato uno qualunque. E invece arrivano da Kvicha Kvaratskhelia, l'attaccante del Napoli di Spalletti. Che sia tra i giocatori più forti della Serie A (tanto che il suo stipendio da 1,2 milioni a stagione è destinato almeno a raddoppiare molto presto) e l'uomo del possibile scudetto azzurro, stavolta conta poco. Perché Kvara il suo enorme potere guadagnato attraverso il calcio lo ha usato per schierarsi a favore delle proteste in Georgia, dove da alcuni giorni vanno avanti proteste in piazza contro la legge sugli «agenti stranieri» prima approvata e poi revocata dalla maggioranza. Merito anche delle parole di Kvaratskhelia: «Il futuro della Georgia è in Europa».
Star in campo (e fuori): ora Kvaratskhelia è il primo influencer georgiano
Legatissimo alla sua terra, Kvara ha da subito abbracciato la protesta scaturita nel suo Paese dopo l'approvazione della legge sugli agenti stranieri, che prevedeva la creazione di un vero e proprio registro degli «agenti di influenza straniera». Il testo della norma (poi revocata) prevedeva che le organizzazioni non governative e i media indipendenti che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall’estero si dichiarassero «agenti stranieri», circostanza che avrebbe limitato la loro libertà d’azione. La legge era osteggiata dalle opposizioni e dalla Ue, che la considerano come un mezzo per limitare le attività dei media e delle ong, sul modello di quella analoga varata nel 2012 in Russia.
Le parole di Kvaratskhelia hanno avuto una grandissima eco in tutta la Georgia, al pari di come è successo tante volte con le dichiarazioni di un altro campione della Serie A, Mkhitaryan, sui rapporti tra la sua Armenia e l'Azerbaigian sulla questione del Nagorno Karabakh.
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