In pochi giorni la storia di Jamila Bashir è rimbalzata sui social, ottenendo migliaia di condivisioni e l'attenzione di giornali e tv. Jamila è una ragazza di 30 anni, nata ad Aprilia da genitori somali e abbandonata, aiutata fin da quando aveva 6 mesi da una famiglia italiana che si è presa cura di lei senza mai poterla adottare. Jamila è una ballerina e insegnante di danza che non si è mai potuta muovere dall'Italia perché senza passaporto né cittadinanza italiana.
LA STORIA DI JAMILA
«Malgrado io sia nata ad Aprilia e sia in Italia da 30 anni, non riesco a ottenere la cittadinanza.
IL RACCONTO
«A 18 anni ottengo il primo titolo di viaggio, ma anche questa volta non riesco a volare. Prenoto per Dublino, ma al momento di salire sull'aereo mi fermano sul portellone dicendomi che non posso partire perché il mio documento non va bene», spiega Jamila. A 24 anni si apre uno spiraglio e Jamila ottiene tessera sanitaria e rinnovo del permesso di soggiorno e riprende per un po' a vivere. Oggi Jamila ha necessità del passaporto somalo per viaggiare nei Paese del trattato di Schengen e si rivolge all'Ambasciata somala a Roma, ma non riceve l'attenzione che si aspetta. «Non mi rispondono al telefono né alle mail e vado più volte davanti alla sede. Alla fine, dopo diverse insistenze, riesco ad ottenere un appuntamento per avviare la pratica e sto aspettando che ciò si realizzi», racconta Jamila. «Non voglio più perdere occasioni di lavoro che sono importanti per la mia carriera. Ballo in una compagnia di danza che è stata chiamata anche ad Italia's got talent, ma io non ho potuto partecipare perché non avevo i documenti in regola. Ho bisogno di ottenere la cittadinanza italiana, ma i tempi sono lunghissimi. Spero di dar voce a chi vive la mia stessa situazione, anche grazie a questa ondata di affetto e interesse da tutta Italia».