I’mperfetta Project, l’iniziativa nata su Instagram diventa un’agenzia di moda inclusiva

I mperfetta Project, l iniziativa nata su Instagram diventa un agenzia di moda inclusiva
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 19:11

La mission di I’mperfetta Project, iniziativa nata su Instagram, è dare vita a una community di donne sconosciute, unite da uno straordinario fattore: una bellezza imperfetta. Ora la pagina instagram è diventata un’agenzia di moda inclusiva con l’obiettivo di fornire a brand e aziende protagoniste che ispirino la loro clientele  e che narrino storie vere per capovolgere gli schemi tradizionali. 

I’mperfetta Project nasce a Roma dall’intuizione della project manager Carlotta Giancane che spiega: «Selezioniamo donne con caratteristiche fisiche uniche desideriamo che si esprimano e si raccontino agli altri grazie alla loro personalità, alle loro passioni, al loro talento prima di tutto. Le nostre muse non sono dei manichini. Per noi non contano l’aspetto, le misure, l’altezza e il peso. Le donne che cerchiamo non devono avere necessariamente esperienza come modelle. Non chiediamo loro di pagare nulla, né di fare book fotografici». Intanto, prosegue il social casting per scegliere le muse imperfette, che diventeranno ambassador del progetto. Nel solo mese di marzo hanno aderito 60 donne e recentemente anche la curvy model Stella Pecollo, con più di undicimila seguaci su Instagram, e l’atleta paralimpica Francesca Cipelli. Per candidarsi basta postare su Instagram una foto o un video con il tag "imperfettaproject".

Hanno aderito al progetto tante donne, giovani e più adulte, appassionate di musica, arte e naturalmente moda, che mostrano pubblicamente, con orgoglio, curve, cellulite, tagli di capelli, macchie.

Tra queste c’è Fabiana, per la quale la vitiligine non rappresenta un problema ma un’opportunità per lanciare un messaggio di body positive che consenta alle persone di accettare serenamente quelle chiazze bianche: «Da quando ho iniziato a guardarle con occhi diversi la mia vita è cambiata», confessa. «Io adesso mi sento un leopardo dentro e fuori».

Michelle Hunziker: «Mi chiamavano iena ridens, dissero che ero posseduta da Satana»

C’è anche Dunia, ventiquattrenne di origini senegalesi e francesi, che si è trovata a fare i conti con alcune sfide legate al colore della sua pelle, trasformandole in occasioni di crescita: «In quanto donna e nera ho sempre sentito la necessità di valorizzare la mia diversità senza marginalizzarmi, ho sempre dovuto lottare per un ambiente e un linguaggio più inclusivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA