Harry, salta la scorta privata. Tutti i guai del principe dopo l'incoronazione, dall'incidente sfiorato al visto Usa a rischio: cosa sta succedendo

La Polizia di Londra ha dichiarato che i suoi agenti «non sono pistole a noleggio» bocciando la richiesta dei duchi di Sussex

Harry e Meghan, ora salta anche la scorta privata: quanto costa non (voler) essere più un membro della famiglia reale
di Marta Giusti
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Martedì 23 Maggio 2023, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 19:20

Il principe Harry è caduto in disgrazia? Dopo l'incoronazione di Carlo III la situazione dei Sussex è sensibilmente peggiorata. Ma anche prima della cerimonia per il nuovo re, la coppia reale che ha deciso di fare la guerra alla monarchia non se la passava tanto bene. Ora anche l'America vorrebbe sfrattare i duchi: il visto per rimanere negli Stati Uniti è molto più incerto dopo che il principe Harry ha dichiarato nella sua autobiografia di fare uso di droghe. L'ultima novità riguarda la scorta di Harry e Meghan. Con una frase lapidaria della polizia britannica che assomiglia tanto a una legnata. La Polizia di Londra ha dichiarato che i suoi agenti «non sono pistole a noleggio». Inteso?

Ma cosa è successo?

Scorta privata a Harry e Meghan: no secco dei giudici

Il secondogenito di re Carlo III, 38 anni, si è visto oggi respingere dall'Alta Corte di Londra il ricorso presentato contro il ministero dell'Interno britannico (Home Office) che gli aveva negato il diritto di pagarsi di tasca propria una scorta di polizia - durante le sue visite nel Regno Unito con la famiglia - dopo aver perduto quella garantita di regola a spese dei contribuenti ai soli membri «attivi» della famiglia reale: status a cui il duca di Sussex e sua moglie Meghan hanno dovuto rinunciare a causa dello strappo del 2020 e del trasferimento negli Usa.

Dopo il rifiuto del ministero, il principe ribelle aveva dato mandato ai propri avvocati di ricorrere in tribunale.

Il ragionamento di Harry e Meghan era stato il seguente: possiamo pagarci una scorta da soli e dovremmo essere autorizzati a pagarcela allo stesso modo in cui le squadre di calcio pagano gli agenti per mantenere l'ordine pubblico durante le partite. Ma il giudice dell'Alta Corte incaricato di valutare la questione ha rigettato stamane l'istanza come irricevibile, dopo aver ascoltato preliminarmente le parti in una precedente udienza e ancora prima di entrare nel merito dell'azione legale. È lì che emerso il pensiero della polizia: gli agenti non sono "pistole a noleggio" per i ricchi e famosi, e che quello di Harry e Meghan si sarebbe configurato come un «precedente inaccettabile».

Cosa hanno detto i giudici? Hanno spiegato una cosa semplicissima: non si può fare il reale se non si vuole più essere un reale ma fare cose da reali. Al di là del buffo giro di parole che però ha il merito di sintetizzare il paradosso di Harry e Meghan, anche nel merito della questione le pretese dei Sussex sono irricevibili. 

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Scorta a discrezione

Sposando di fatto la motivazione dell'Home Office, secondo cui la polizia potrà dare episodicamente tutela ai Sussex a propria discrezione, ma non può essere autorizzata di prassi a concedere scorte dietro pagamento privato a vip o a persone facoltose, pena creare situazioni di privilegio. Gli agenti di Londra non sono pistole a noleggio, ha sottolineato la Polizia. Una frase che fa capire lo sdegno, l'irritazione, il gap che si è creato tra i Sussex e i britannici. 

 

Chi decide in questi casi? Il Ministero degli Interni e il Comitato esecutivo per la protezione dei reali e dei personaggi pubblici (Ravec). Il duca avrebbe voluto mantenere, quando si trovava in Gran Bretagna, la squadra armata del Royal and Specialist Protection command (Rasp) che lo proteggeva quando era un reale in attività, prima del litigio con la sua famiglia.

Ma il Ministero dell'Interno, opponendosi alla richiesta di Harry, ha dichiarato che il Ravec ha ritenuto «non appropriato» che persone facoltose «acquistino» la sicurezza protettiva, che potrebbe includere agenti armati.  Ha deciso che «l'interesse pubblico non giustifica» questa forma di protezione.  Si tratta di un servizio altamente specializzato, diverso dai servizi di polizia forniti, ad esempio, in occasione di eventi sportivi o di intrattenimento. Comportano l'impiego di agenti specializzati altamente qualificati, il cui numero è limitato, e che sono tenuti a mettersi in pericolo per proteggere i loro committenti.

Gli avvocati della Polizia di Londra, parte in causa, hanno affermato che il Ravec è stato «ragionevole» nel ritenere «sbagliato che un organo di polizia metta in pericolo gli agenti dietro pagamento di un compenso da parte di un privato».

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L'incidente a New York

Il verdetto arriva a pochi giorni dalla denuncia del rischio di un presunto incidente «quasi catastrofico» che secondo un portavoce dei duchi sarebbe stato causato a New York la settimana scorsa dall'inseguimento della coppia da parte dei paparazzi, nell'ambito di un episodio tale da ricordare il precedente tragico di Parigi che segnò l'epilogo della vita della principessa Diana, madre di Harry (e dell'erede al trono William). Incidente che altre fonti americane hanno tuttavia poi ridimensionato. 

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