Ucraina, la pasionaria di Putin fa dietrofront: «La Russia deve “congelare” la guerra, Kiev troppo forte» Chi è Margarita Simonyan

La giornalista aveva ipotizzato anche l'uso di armi nucleari per sbloccare la situazione

La pasionaria di Putin fa dietrofront: «Russia deve “congelare” la guerra, Ucraina troppo forte»
di Mario Landi
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Venerdì 9 Giugno 2023, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 08:27

Dietrofront di Margarita Simonyan, pasionaria di Vladimir Putin, dal febbraio scorso sostenitrice con grande entusiamo dell'operazione speciale in Ucraina che nel frattempo è costata la vita a 200mila russi. La giornalista è ai vertici della rete televisiva statale RT ed è stata direttrice delle agenzie di stampa di Rossija Segodnja e Sputnik. Il suo appoggio incondizionato alla guerra (memorabile il suo "Sono sopraffata dall'euforia" di quei giorni iniziali della mattanza) le ha fruttato una sanzione dall'Unione europea per "azioni e politiche che minano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina".

Ora però Margarita Simonyan sembra ripensarci, forse davanti alla cartine geografiche che vedono ben pochi progressi nell'avanzata delle truppe russe: forse adesso è il caso di "congelare la guerra di fronte alle armi occidentali all'avanguardia che l'Ucraina ha ricevuto dagli alleati".

In prima serata la donna si è detta "a favore di una soluzione negoziata e di una cessazione delle ostilità mentre vengono organizzati referendum nel territorio occupato dalla Russia".

“Sarebbe  bello fermare lo spargimento di sangue in questo momento, restare dove siamo, congelarlo e indire referendum", ha detto durante il talk show in prima serata di Vladimir Solovyev (altro granitico putiniano) su Rossiya 1. E ancora: "Abbiamo bisogno di territori in cui le persone non vogliono vivere con noi? Non ne sono sicura".

Dichiarazioni che hanno preso in contropiede la nomenklatura fedele a Putin. Le osservazioni sui "territori contesi" in Ucraina hanno causato reazioni fra i portavoci del leader russo per il quale i territori conquistati sono giù stati riconosciuti e annessi alla Russia.

“Un referendum sui territori della Russia che lei chiama 'contesi' sarebbe un enorme favore per gli strateghi occidentali”, ha scritto mercoledì Roman Alekhin, volontario militare russo e scrittore, in una rubrica per Tsargrad TV.

C'è chi si è spinto a chiedere le dimissioni di Margarita Simonyan.  "Simonyan nelle sue dichiarazioni afferma che non ha senso fare la guerra ancora per molto, meglio lasciare che le cose siano come sono e rivederle più tardi", ha detto Tatiana Stanovaya, osservatrice di lunga data del Cremlino al Carnegie Endowment for Peace.

 

E se fosse un bluff questo dietrofron? Se fosse un tentativo del Cremlino di valutare le reazioni dell'opinione pubblica alla quale per di più non arrivano tutti gli elementi delle difficili situazioni vissute giorno dopo giorno dai soldati russi- 

Falco

Simonyan, prima dell'operazione speciale, aveva chiesto al Cremlino di annettere l'Ucraina orientale e poche settimane prima dell'invasione stava pubblicamente attaccava Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri: "Quando finalmente andremo colpire Washington?".

Quando però le truppe russe sono state di fatto bloccate dagli ucraini riforniti di armi occidentali, Simonyan ha detto che un attacco nucleare russo era possibile.

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