Giuseppe Crippa, miliardario (a sorpresa) a 87 anni: «Non lo sapevo, l'ho scoperto su Forbes»

L'imprenditore, nato a Merate, a nord-est di Milano nel 1935, ha debuttato nella lista di quest’anno. Vanta un patrimonio di 3,2 miliardi di dollari

Giuseppe Crippa, nuovo miliardario a 87 anni: «Non lo sapevo, l'ho scoperto su Forbes»
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Sabato 11 Giugno 2022, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 08:59

È stato un anno negativo per i miliardari. Secondo la classifica annuale dei miliardari di Forbes, ce ne sono 87 in meno e con un patrimonio di 400 miliardi di dollari in meno rispetto a un anno fa. Tuttavia, nonostante guerre, pandemie e mercati fiacchi, nell’ultimo anno sono diventate miliardarie un totale di 236 persone (in calo rispetto al record di 493 nel 2021). Tra questi figura anche un italiano, Giuseppe Crippa, che ha 86 anni e vanta un patrimonio di 3,2 miliardi di dollari. L'imprenditore, nato a Merate, a nord-est di Milano nel 1935, ha debuttato nella lista di quest’anno, tre decenni dopo aver fondato Technoprobe nel suo garage. L’azienda leader nel settore dei semiconduttori e della microelettronica con sede a Cernusco Lombardone è stato quotata in borsa su Euronext Milano a febbraio. Crippa, però, non era a conoscenza di questo balzo patrimoniale.

Giuseppe Crippa: «L'ho scoperto su Forbes»

«L’ho scoperto leggendo la classifica di Forbes - ha detto l'imprenditore in un'intervista al Corriere della Sera - Giusto per far comprendere quanto contano per me i soldi.

Servono, quello sì, ma per fare investimenti, ricerca, e aiutare chi è meno fortunato. In questo momento ho 10 euro nel portafoglio. Non è cambiato assolutamente nulla». A 60 anni Giuseppe Crippa ha accettato una liquidazione e ha iniziato a produrre dispositivi per testare i microchip, si legge su Forbes. A febbraio la sua azienda, Technoprobe, che ha clienti come Apple e Samsung, si è finalmente quotata in Borsa. 

 

«Era una persona molto creativa», ha detto di lui Stefani Felici, amministratore delegato di Technoprobe e nipote di Crippa, in un’intervista rilasciata via Zoom a Forber a inizio marzo, parlando di quando, lasciata dopo 35 anni la STMicroelectronics (Stm), azienda italo-francese di semiconduttori, nel 1995, elaborò un’idea che aveva in testa da sei anni e fondò Technoprobe in una cittadina fuori Milano. Qui iniziò a realizzare probe card – minuscoli dischi tempestati di aghi che si attaccano ai microchip per testarli – e per i primi 15 anni le vendette principalmente al suo ex datore di lavoro.. «Per riparare una probe card, dovevi mandarla in America. Ci volevano due settimane. Allora Giuseppe ideò un processo per produrle nella sua cucina», ha raccontato Felici. Lo scorso anno Technoprobe ha finalmente superato il suo principale concorrente: FormFactor, azienda con sede a Livermore, in California. Ha infatti registrato un utile netto di 136 milioni di dollari su entrate di 446 milioni, contro i 436 milioni della divisione corrispondente di FormFactor. 

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