Giovanni Terzi, il dramma della malattia: «Rischio il trapianto di polmoni». Il compagno di Simona Ventura si racconta

Giovanni Terzi, il dramma del marito di Simone Ventura: «Rischio il trapianto di polmoni, ho una malattia genetica»
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Martedì 14 Settembre 2021, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 06:29

Giovanni Terzi racconta il suo dramma a Storie Italiane. Il giornalista, compagno di Simona Ventura, ha svelato di soffrire di una rara malattia genetica che sta compromettendo i suoi polmoni. A Eleonora Daniele ha raccontato: «Dopo una serie di analisi ho scoperto di avere una malattia genetica che ho ereditato da mia madre. Fino ad allora non ne sapevo nulla, a un certo punto si è accesa e ha iniziato a uccidere la respirazione e il mio polmone. È una malattia degenerativa che devo curare con medicine, che però mi hanno creato altri problemi tra cui il diabete».

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Il sostegno della Ventura è stato fondamentale per superare lo choc iniziale: «Ho avuto un momento molto duro.

Ho affrontato tutto con Simona, poi è partita la speranza. Sono convinto che riusciremo a evitare di arrivare al trapianto di polmoni. Sto facendo di tutto per evitare alcune cose, come di andare in giro con l'ossigeno. Spero di farcela».

Giovanni Terzi: «Rischio il trapianto di polmoni»

Una malattia degenerativa che potrebbe costringerlo al trapianto di polmoni. Un'opzione, questa, che Terzi sta cercando di scongiurare in ogni modo: «Ogni mese vado in ospedale e mi danno la terapia, sono cure monoclonali e possono dare complicazioni fastidiose, ma io non ho avuto nulla, se non le avessi tollerate sarebbe stato un problema. A dicembre mi diranno se queste cure riescono ad arrestare la malattia o se bisognerà fare un possibile trapianto».

Giovanni Terzi si è soffermato poi sul suo rapporto con la Ventura (con cui è legato dal 2018): «Simona ha ridato progetto alla mia vita, ha dato senso a tutto. Facciamo fatica a staccarci, stiamo così bene con i nostri ragazzi. Nella malattia mi è stata sempre vicino, come una roccia. Ha tenuto botta sempre. In alcuni momenti mi ha fatto capire la sua preoccupazione, ma lei riesce a sedarmi, non a farmi aumentare le paure». Il giornalista ha concluso: «Il fatto di raccontarlo diventa terapeutico perché fa sì che io l'affronti».

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