Giorgio Pietrangeli: «Con il surf ho battuto il tumore»

Giorgio Pietrangeli: «Con il surf ho battuto il tumore»
di Raffaella Troili
4 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Ottobre 2020, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 10:06

L'onda più bella sta montando. E lui non era certo disposto a perdersela, solo perché a fine agosto è stato operato al Gemelli per un tumore al cervello. Si chiamerà Nicola, l'onda che aspetta dalla compagna, una figlia con il nome del nonno Nicola Pietrangeli. Ed in compagnia del padre - alla vigilia della partenza per Parigi: domani sarà al Roland Garros che vinse due volte per premiare i vincitori - di Carola Casimirri e il suo pancione di 8 mesi, ha voluto lanciare un messaggio davanti allo stadio che porta il nome del padre al Foro Italico: «Raccontare la mia storia di sport e di rinascita, del fatto che il male si può vincere se lo si affronta con coraggio e ottimismo».

LEGGI ANCHE Positiva al Covid va a fare surf, la polizia irrompe in spiaggia e la porta via

Video

La sua storia inizia ad agosto in Costa Rica, per via di una caduta dalla bici dalla tac scopre che «avevo in testa qualcosa che non ci doveva essere! Io mi stavo allenando per i mondiali di surf master, rinviati al prossimo anno per motivi di pandemia».

Lui e la compagna sono rientrati il 9 agosto a Roma, il 24 era sotto i ferri, il 27 dimesso dal Gemelli, grazie al neurochirurgo del Gemelli Alessandro Olivi. Circa un mese fa mi sono operato per un tumore al cervello, la mia reazione è stata incredibile, dicono anche i medici, e ora sotto radio e chemio ricomincerò ad allenarmi! Il messaggio che vorrei dare è che con degli stimoli forti, una figlia in arrivo e lo sport, questo male si può sconfiggere!».

RADIO E CHEMIO CON VASCO
La vita, lo sport, un intreccio di passioni forti che Giorgio Pietrangeli non ha intenzione di stare a guardare. «Sai che gli faccio a quel tumore aggressivo di cui non ho voluto sapere il nome? Un c... così», dice guardando negli occhi senza giri di parole. Per l'occasione ha portato la sua amata tavola da surf e la sua carica contagiosa, quella di sempre. Nonostante un mese di radioterapia al mattino con sottofondo di Vasco Rossi e chemio al pomeriggio, tra concessioni strappate ai medici tipo un bicchiere di vino al giorno. E una priorità: Nicola, la figlia in arrivo. È lei a dargli la forza da leone che mostra.
Guarda altrove e riflette Nicola Pietrangeli ascoltando seduto sui marmi del suo stadio: «Il suo entusiasmo è impressionante e va bene, benissimo, ci aiuta il suo ottimismo lo dicono anche i dottori ma speriamo vada sempre tutto bene», sussurra come un qualsiasi papà preoccupato. «Il surf? Non lo ho mai visto ma mi dicono che è molto bravo».

Ora Giorgio Pietrangeli, 54 anni, ha pure un altro obiettivo: diciamo non proprio a breve termine. Riprendere gli allenamenti per partecipare ai mondiali 2021. «Non mi fermerò mai, ora la mia vita ha un altro stimolo. Allo sport si è aggiunto l'arrivo di Nicola. Ripeto esiste solo un modo per vivere: la positività. E l'arrivo di una figlia».

LA CARRIERA
Il figlio del leggendario tennista italiano è stato uno dei primi campioni italiani di surf negli anni 80. Ha partecipato con la Nazionale ai Mondiali 88 a Portorico e agli Europei in Portogallo l'anno dopo. Nell'85 era gli Europei di Forte dei Marmi, nell'89 ha vinto il Campionato italiano di Viareggio, Giorgio Pietrangeli è stato l'unico italiano ad aver surfato le impossibili onde di Pipeline e ad aver primeggiato nelle gare del circuito internazionale. Sportivo a tutto campo, tra skate, wakeboard, windsurf, kitesurf, snowboard, sci acrobatico. «Forse è anche merito di tutto questo sport che il mio fisico ha reagito così. Di certo con il surf ho appena iniziato a sconfiggere il tumore. Riflettevo che tanta gente è malata ed io posso passare per malato, ma in realtà non mi fermo mai, mi sento bene. Non bisogna mollare mai... E io ho ancora tanto ma tanto da fare, volare sulle onde, portare una figlia per mano...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA