Morta Gina Lollobrigida, i fotoromanzi e il debutto a 17 anni: così è diventata star internazionale

Gina Lollobrigida
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 16 Gennaio 2023, 14:03

«Fa sembrare Marilyn Monroe simile a Shirley Temple». Così Humphrey Bogart descriveva Gina Lollobrigida. La diva, icona del cinema italiano, che si contendeva flash e primato con Sophia Loren, si è spenta a 95 anni. Nata a Subiaco nel 1927, aveva debuttato nel cinema non per passione, aveva dichiarato, ma per aiutare la famiglia, dopo il bombardamento angloamericano in cui il padre, produttore di mobili, aveva perso le sue proprietà. Si trasferì con i parenti a Roma, nel 1944, e si iscrisse all'Istituto di Belle Arti. Debuttò in scena a 17 anni e, nel 1947, conquistò il secondo posto al concorso di Miss Roma e poi il terzo a Miss Italia, traguardi che accesero i riflettori su di lei.

La bellezza, però, che l’ha fatta notare anche nei fotoromanzi ai quali lavorava con lo pseudonimo di Diana Loris, è stata solo il trampolino di lancio per una carriera che poi l’ha consacrata star internazionale. Già nel 1950 volava verso Hollywood - l’anno prima aveva sposato Milko Skofic,da cui avrà un figlio -  su invito del produttore Howard Hughes, che aveva già lanciato Jane Russell. Tornò però subito a Roma, per sfuggire ai molti vincoli che Hollywood imponeva. E fu immediatamente successo. Tra i primi lavori, Campane a martello di Luigi Zampa, Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani, Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque, Orso d'argento al Festival di Berlino, e Altri tempi di Alessandro Blasetti, dove lavorò al fianco di Vittorio De Sica. E Con De Sica, nel 1953, fu anche la Bersagliera, interpretazione che le valse il Nastro d'argento e la candidatura al BAFTA, nel film Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, anche questo premiato con l’Orso d'argento al Festival di Berlino.

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Fu proprio questo ruolo a farle conquistare il grande pubblico e, più ancora, a farla entrare nell’immaginario collettivo. Ce ne sarebbero poi stati molti altri, divenuti cult, incluso quello della Fata Turchina in Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini che, nel 1972, fu la prima partecipazione dell’attrice a una produzione televisiva.

Nel 1966, girò Le piacevoli notti, per la regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani, interpretando una donna sposata che di notte però seduceva i soldati di un vicino accampamento. Tra i soldati, Gigi Proietti. Da copione, avrebbero dovuto girare insieme la scena di un bacio. Alla fine, però, per disguidi vari e un problema di trucco, la sequenza fu affidata a un altro. Proietti ha sempre raccontato l’aneddoto, tra sorriso e rimpianto.

Negli anni ha lavorato con molti grandi registi, anche internazionali, da Il tesoro dell'Africa di John Huston, con Humphrey Bogart, a Il maestro di Don Giovanni di Milton Krims in cui ha recitato con Errol Flynn, fino a La donna più bella del mondo di Robert Z. Leonard, dove divideva la scena con Vittorio Gassman e per cui vinse il David di Donatello alla migliore attrice protagonista. Ancora, Trapezio di Carol Reed, con Burt Lancaster e Tony Curtis, Il gobbo di Notre Dame di Jean Delannoy, dove fu Esmeralda mentre Anthony Quinn era Quasimodo. Poi, Sacro e profano di John Sturges, con Frank Sinatra e Steve McQueen, Salomone e la regina di Saba di King Vidor, con Yul Brynner e molti ancora. Nel 1961, per l’interpretazione in Torna a settembre di Robert Mulligan, con Rock Hudson, Bobby Darin e Sandra Dee, ottenne un Golden Globe come miglior attrice.

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L’elenco di successi e grandi registi e attori con i quali ha lavorato è lunghissimo e si fa metro del fermento del cinema italiano - e anche internazionale in Italia - dell’epoca. Sono gli anni della Hollywood sul Tevere, in cui Roma era il riferimento per la scena mondiale. E le sue dive, come la Lollo, erano ammirate in tutto il globo e si facevano anche “modello”.  Fu amica di Marilyn Monroe, come amava raccontare lei stessa. Storica rivale, invece, di Sophia Loren, come la descrisse la stampa. Negli anni Settanta, iniziò a lavorare meno sul set per dedicarsi ad altre passioni come la fotografia e la scultura. Continuò comunque a recitare. Nel 1984 apparve nella serie Falcon Crest, nel 1986  anche in Love Boat. Poi, nel 1988, nel remake televisivo de La romana diretto da Giuseppe Patroni Griffi.

Pluripremiata nel corso degli anni, nel 1996 ottenne il David di Donatello alla carriera.

Nel 2011 è tornata sul set, per Box Office 3D - Il film dei film, diretto e interpretato da Ezio Greggio. E nello stesso anno, con Sophia Loren, per il documentario Schuberth - L'atelier della dolce vita di Antonello Sarno.

Nel 2018, le è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Negli ultimi anni le sue apparizioni televisive sono state legate all’annuncio dell’intenzione di sposare l'imprenditore spagnolo Javier Rigau, più giovane di 34 anni. Poi denunciò di essere stata truffata dall’uomo. Fino all’ultimo ha mantenuto il sorriso e ha saputo conquistare la scena. Eternamente diva.

 
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