Gerasimov, chi è il nuovo comandante delle forze russe in Ucraina. Stefanini: cambiano uomini non strategia

Gerasimov, chi è il nuovo comandante delle forze russe in Ucraina: stratega ed ex ministro della Difesa
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 19:04

È Valery Gerasimov, il capo di stato maggiore russo, il nuovo capo del raggruppamento congiunto delle forze impegnate nell'operazione militare speciale in UcrainaMosca, ha annunciato il ministero della Difesa citato dall'agenzia Interfax, ha deciso di affidare la conduzione delle operazioni delle forze congiunte in Ucraina direttamente al capo di Stato maggiore Gerasimov a causa della «espansione delle dimensioni dei compiti» e alla necessità di una «maggiore efficienza». I vice di Gerasimov saranno, per le forze aerospaziali, il generale Serghei Surovikin, finora comandante delle operazioni, e per l'esercito Oleg Salyukov. Il terzo vice di Gerasimov sarà Alexey Kim.

Valery Gerasimov, chi è l'ex vice-ministro della difesa della Russia

Gerasimov, che prima di essere capo dello stato maggiore generale delle Forze armate russe è stato anche vice-ministro della difesa, è considerato l'inventore della strategia militare nota come "dottrina Gerasimov" che combina tattiche per il raggiungimento di obiettivi strategici.

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Stefanini: «Cambiano gli uomini, non la strategia russa»

L'ennesimo cambio al vertice militare russo dimostra «l'insoddisfazione del Cremlino per la condotta» della cosiddetta operazione speciale in Ucraina, ma non ci sono indicazioni sul fatto che la strategia possa cambiare.

Stefano Stefanini, ex ambasciatore italiano alla Nato e consigliere dell'Ispi, legge così il nuovo avvicendamento a Mosca, con il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov chiamato a guidare l'operazione speciale, al posto di Sergej Surovikin, che diventa uno dei suoi vice e che «evidentemente non ha ottenuto i risultati sperati». «Abbiamo ormai perso il conto degli avvicendamenti che ci sono stati dall'inizio della guerra - commenta Stefanini con l'Adnkronos - E non ci sono indicazioni che questo possa condurre a una diversa strategia da parte russa. Fondata sulla capacità di fare massa, di gettare sul terreno un numero consistente di uomini, coscritti e soldati di leva, con perdite altissime, accompagnata da bombardamenti indiscriminati di infrastrutture civili ed energetiche, senza alcun valore militare e strategico». In sostanza, secondo l'ex ambasciatore, «cambiano gli uomini che sono al comando ma non ci sono indicazioni che cambi la strategia: in un contesto che è assolutamente tragico è come una squadra che continua a perdere e continua a cambiare l'allenatore».

 

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