Elegante in pista, mai una parola fuori luogo lontano dal campo di gara. E tantissima umiltà. Anche dopo aver stabilito il record italiano sui 100 metri a Madrid con 9.99 o ai Mondiali di Doha, quando in mondovisione disse dopo la gara: «Ero indeciso se correre più forte che potevo oppure più piano per godermela di più». Filippo Tortu, 22 anni, è l’uomo da battere: tutti i giorni si allena e studia per migliorare. E prima di ogni gara non dimentica mai il rito della partita a scopone scientifico. Il campione in diretta su LinkedIn si è raccontato: ha parlato dei suoi traguardi, della formazione continua e delle calze bianche. A dialogare con lui il mitico Livio Berruti che gli ha pure dato un consiglio.
«Per fare i 200 metri devi amare la curva in modo extraconiugale: così farai meno fatica e ti presenterai al rettilineo più forte». Lo ha detto la medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960 Livio Berruti al primatista italiano dei 100 metri, il lombardo Filippo Tortu: è accaduto nel corso della diretta su LinkedIn del talk “New Normal Live”, condotto da Filippo Poletti (Top Voice LinkedIn 2020 e giornalista) e Monica Bormetti (psicologa del lavoro).
«Come Lewis tu, Filippo, corri bene: sei molto armonico, ma anche potente». È durato quasi un’ora l’incontro su LinkedIn tra i due campioni dell’atletica, il primo classe 1939, il secondo 1998: «Filippo – ha spiegato il campione, nato a Torino – mi batte come allenamento.
Pronta e scherzosa la risposta di Tortu, impegnato ad allenarsi per le Olimpiadi di Tokyo: «Mi alleno 600 ore all’anno per 80 secondi di gara che faccio ogni 365 giorni. Dovevo nascere quando voi facevate atletica per farla con te, Livio: avrei preferito scaldarmi agli allenamenti giocando a tennis». A Berruti, unico atleta della storia a ottenere il record del mondo sui 200 metri per due volte consecutive nell’intervallo di poco più di due ore, le conclusioni sull’importanza dello sport: «Lo spirito olimpico ti dà la sensazione di essere completamente libero da qualsiasi tipo di discriminazione. Nel passato le Olimpiadi permettevano anche di bloccare le guerre e di avere un valore di pace e serenità. Per questo lo spirito olimpico deve essere sostenuto».