Fedez, la Rai replica: «Nessuna censura». Salini: «Se qualcuno ha parlato di sistema, mi scuso». Il governo adesso apre un dossier

Fedez, la Rai replica: «Nessuna censura». Salini: «Se qualcuno ha parlato di sistema, mi scuso». Il governo adesso apre un dossier
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Domenica 2 Maggio 2021, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 09:40

Discontinuità. È la parola che si fa largo in maggioranza, nelle ore della bufera sul «concertone» del primo maggio. M5s e Pd tornano a invocare una riforma della Rai, ma è la partita delle nomine il primo atto, su cui già si concentrano le attenzioni dei partiti. Il dossier è sul tavolo del governo: il 30 aprile è scaduta la presentazione delle candidature per il consiglio d'amministrazione della tv pubblica. Nella seconda metà di maggio, al più tardi all'inizio di giugno, è attesa poi l'indicazione, da parte del Tesoro, dei nomi dell'amministratore delegato e del presidente, che dovrà essere votato a maggioranza di due terzi dalla Commissione parlamentare di vigilanza. Il premier Mario Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco hanno dunque ancora qualche settimana per fare le loro scelte.

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IL VERTICE

È stata incaricata una società di cacciatori di teste per individuare i profili più idonei, tra cui restringere la scelta. Ma negli ambienti parlamentari e della maggioranza già iniziano a circolare nomi e ipotesi. È in questo dibattito, tutto sottotraccia, che si inserisce Matteo Salvini: si scaglia contro la «sinistra lottizzatrice» e chiede un ad «interno e meritevole, senza tessere, parentele o amicizie importanti e sponsor di sinistra».

Altri toni sceglie invece il Nazareno, che sottolinea l'esigenza di una «fortissima discontinuità» nella governance e nelle gestione delle nomine. «Il Pd - dicono dal Nazareno - dimostrerà di essere diverso nelle azioni perché a parole sono decenni che tutti dicono che i partiti devono stare fuori dalla Rai salvo poi occuparla». Come possibile Ad si cita in queste ore con insistenza, tra i profili interni all'azienda, il nome del responsabile dei palinsesti Marcello Ciannamea (piacerebbe alla Lega) o in alternativa quello di Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema.

 

Tra gli esterni circolano, nei rumors parlamentari, i nomi di Eleonora Ripa, di OpenFiber, Laura Cioli, già in Rcs, o Eleonora (Tinny) Andreatta, considerata vicina al Pd ma poco gradita al centrodestra, con in più l'ostacolo della clausola di non concorrenza a frenare il ritorno in Rai da Nextflix. Quanto alla figura del presidente, il nome dovrà trovare il consenso di una larga maggioranza in commissione di vigilanza, ed è anche sotto questa luce che si valutano i nomi. Si fanno quelli dei giornalisti Ferruccio De Bortoli, già 'quotatò nei mesi scorsi come possibile sottosegretario all'Editoria, e Paola Severini Melograni, ma anche quelli dell'ex dg Mauro Masi e dell'economista Alberto Quadro Curzio. Un tema sarà l'equilibrio di genere tra le nomine.

Anche tra i quattro esponenti di nomina parlamentare, cui si sommerà il rappresentante dei sindacati interni (dovrebbe essere confermato Riccardo Laganà). Il 'cencellì prevederebbe un rappresentante del Pd, uno del M5s, uno della Lega e uno di Fdi o di Fi. Su quest'ultima casella pesano gli equilibri interni al centrodestra, con le scorie delle tensioni sulla presidenza del Copasir. Gli azzurri preferirebbero incidere sulla scelta del nome del presidente, piuttosto che indicare un consigliere, la Lega potrebbe puntare ancora su Igor De Biasio e Fdi su Giampaolo Rossi, ma la partita tra gli alleati è aperta.

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Video

IL CASO FEDEZ

«La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio - richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto - e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista». E aggiunge: «In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez - continua la nota -, notiamo che l'intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l'unica persona dell'azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli.

Le parole realmente dette sono: «Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà.« […] »Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua.» 

«​Ovviamente metto a disposizione la registrazione integrale della telefonata agli organi competenti della Rai laddove ci fosse la voglia di fare chiarezza su quanto accaduto. Anche se per ora vedo solo una gran colpa a discolparsi a prescindere da ciò che è successo». Lo scrive Fedez in una storia su Instagram. In una storia precedente l'artista scriveva che «Non basta dire 'la Rai non vuole attuare una censurà. In una telefonata in cui la vice direttrice presenzia in una telefonata in cui in maniera lampante si vuole attuare una censura e io pongo una domanda semplice».

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