Fedez strappa la foto del viceministro Bignami. Coletta (Rai) prende le distanze: «Ci dissociamo»

«Mi assumo le responsabilità di quello che ho fatto e mi appello all'art. 21. Il testo non era concordato con lo staff Rai», ha precisato il cantante

Fedez, attacca il governo (e strappa la foto del viceministro): «Il testo non era concordato, mi assumo la responsabilità»
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 08:59

«Preparatevi». Non si può dire che sui social Fedez non avesse diffuso un alert sul freestyle scritto da Salmo che avrebbe eseguito, durante Sanremo, dal palco della Costa Smeralda. Ma certo in Rai non ne immaginavano il contenuto: un affondo contro il governo, in particolare contro la ministra Roccella sull'aborto e contro il viceministro Bignami, di cui il rapper ha strappato la foto con l'uniforme nazista. Se il forum di associazioni cattoliche 'Ditelo sui tettì si schiera con la ministra della Famiglia, la politica tace e perfino il vicepremier Salvini - dopo l'attacco a testa bassa al festival - oggi dice di non avere «tempo né voglia per le polemiche». Viale Mazzini, invece, non ci sta e prende nettamente le distanze.


Cosa ha detto Fedez

«A nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto», ma «sempre a nome della Rai, dei vertici e sul mio nome, in maniera molto netta sento di dirlo, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità».

Atteggiamenti che «il servizio pubblico non può ammettere», scandisce il direttore Intrattenimento di prime time Stefano Coletta. «Confermo che non eravamo a conoscenza della performance dell'artista, come poi ha dichiarato durante la serata. Ce ne aveva comunicata una, dicendoci poi che la avrebbe cambiata. La testualità può avere libertà espressiva, ma la gestualità può fare male quando diventa attacco personale, per questo contesto fortemente quanto è accaduto. Non è più libertà né diritto quando si sconfina nell'attacco personale a un viceministro del governo che aveva già dichiarato più volte di chiedere scusa, quindi si trattava di un capitolo ampiamento chiuso. Questo tipo di attacchi non sono sintomo di libertà, lo dico anche a nome dell'amministratore delegato e della presidente». Sul palco dell'Ariston, gli fa eco Amadeus, «c'è totale libertà di parola, però è importante che ognuno si assuma la responsabilità di ciò che dice».


La posizione della Rai

La Rai si chiama fuori, quindi, memore anche del caso Primo Maggio, quando nel 2021 Fedez accusò i vertici di Rai3 - pubblicando sui social gli audio delle telefonate - di avergli fatto pressioni affinché modificasse il discorso che aveva preparato per il concertone, in cui attaccò duramente la Lega in difesa del ddl Zan contro l'omofobia. Viale Mazzini decise allora di non procedere con la querela per diffamazione nei confronti dell'artista: prova ne sia la sua ospitata, qualche mese dopo, a Che tempo che fa e ora la sua presenza a Sanremo - dove la moglie Chiara Ferragni co-conduce prima e ultima serata del festival - nelle vesti di conduttore di Muschio selvaggio, in onda su Rai2 durante la settimana del festival, e di ospite della serata duetti di venerdì, in coppia con gli Articolo 31. E proprio J-Ax scende in campo a fianco dell'amico: « Fedez ha fatto semplicemente quello che deve fare un rapper: esprimere la sua opinione, provocando. Bisogna che tutti imparino cosa è il rap, il rap serve proprio a questo. Tra l'altro non ha nemmeno detto cose che non possono essere condivise da tutti, niente di strano». Del resto, Fedez non ha mai fatto mistero delle sue idee politiche, né dell'impegno sociale, dalla raccolta fondi per il San Raffaele di Milano durante il Covid alla creazione della sua fondazione per la solidarietà.
 


Quali conseguenze

Nessun problema per la messa in onda di Muschio selvaggio, precisa la direttrice dell'Intrattenimento di prime time, Simona Sala («ha un contenuto musicale») né per le norme pre-elettorali, alla vigilia delle regionali in Lazio e Lombardia: «L'obbligo di par condicio non è scattato per una manciata di numeri», precisa Coletta. Ma a tutti gli artisti è stata ugualmente raccomandata «grande attenzione a non affrontare temi politici».

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Coletta: Rai si dissocia da attacchi di Fedez

«A nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto, che deve esprimersi attraverso tutte le forme di arte e pensieri», ma «sempre a nome della Rai, dei vertici e sul mio nome, in maniera molto netta sento di dirlo, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità». Atteggiamenti che «il servizio pubblico non può ammettere». Lo spiega il direttore Intrattenimento di prime time, Stefano Coletta, rispondendo in sala stampa a una domanda sulla performance del rapper.

«Confermo che non eravamo a conoscenza della performance dell'artista, come poi ha dichiarato durante la serata», spiega Coletta. «Ce ne aveva comunicata una, dicendoci poi che la avrebbe cambiata». Per il direttore dell'Intrattenimento di prime time, «la testualità può avere libertà espressiva, ma la gestualità può fare male quando diventa attacco personale, per questo contesto fortemente quanto è accaduto. Non è più libertà né diritto quando si sconfina nell'attacco personale a un viceministro del governo - aggiunge Coletta, riferendosi al gesto di Fedez che ha strappato l'immagine di Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture, fotografato in divisa da nazista - che aveva già dichiarato più volte di chiedere scusa, quindi si trattava di un capitolo ampiamento chiuso. Questo tipo di attacchi non sono sintomo di libertà, lo dico anche a nome dell'amministratore delegato e della presidente. Non possiamo che sottolineare che quando un attacco diventa frontale e personale non c'è libertà che tenga».

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