Fabrizio Corona, la lettera di Adriano Celentano a Live non è la D'Urso: «La più grande ingiustizia italiana»

Fabrizio Corona, la lettera di Adriano Celentano a Live non è la D'Urso: «La più grande ingiustizia italiana»
di Eva Carducci
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Domenica 21 Marzo 2021, 22:34

Adriano Celentano torna a difendere Fabrizio Corona, ricoverato ancora nell'ala psichiatrica dell'ospedale Niguarda di Milano. Sono in molti i sostentiori dell'ex fotografo dei vip. Per Adriano Celentano: «Solo tu puoi aggiustare la tua vita caro Fabrizio. Sono rimasto colpito dalla disperazione di tua madre, mentre anch'io a fatica cercavo di trattenere una lacrima. Hai fatto tante stronzate nella vita, la più grossa e la più pericolosa è quella di aver indotto il giudice a darti una punizione più grande di quella che meritavi. 14 anni di prigione, secondo me è stata la più grande ingiustizia della giustizia italiana. Si danno 14 anni a uno come te, che ha fatto sì cose punibili dalla legge, ma non a tal punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona».

Fabrizio Corona, Celentano gli scrive un'altra lettera: «Se muori ora non gliene frega niente a nessuno»

Lapo Elkan, che in passato invece aveva avuto problemi con lui ha dichiarato: «L'ho perdonato non ho nessun livore, nessun rancore, must go on, bisogna andare avanti anche perché Fabrizio si è fatto del male da solo spero non continui a farselo.

Gli auguro di ritrovare sé stesso».

Corona dovrà scontare altri nove mesi in carcere per la Cassazione. Questo è stato un colpo durissimo per l'ex fotografo, che è sfociato in uno sfogo di Corona, e che lo ha portato a essere ricoverato al Niguarda sotto stretta osservazione. Per la Cassazzione Corona deve tornare in carcere fino a settembre 2024. Per combattere questa decisione atti di lesionismo e sciopero della fame, che dura dall'11 marzo, che hanno portato Corona alla perdita di otto kg di peso. La replica di Celentano a questo gesto: «Se muori ora non frega a nessuno». 

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