Ezio Zefferi, morto storico giornalista Rai: fu tra gli artefici della nascita del Tg2

Ezio Zefferi, morto storico giornalista Rai: fu tra gli artefici della nascita del Tg2
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Sabato 26 Dicembre 2020, 12:42

Il giornalista Ezio Zefferi, protagonista dell'informazione della Rai in bianco e nero, con la direzione dei servizi speciali del Telegiornale nazionale, e poi tra gli artefici della nascita del Tg2, di cui fu vice direttore e creatore di varie rubriche, tra cui «Tg2 Dossier», è morto all'età di 94 anni a Roma alla vigilia di Natale. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal sindaco di Castellammare del Golfo (Trapani), Nicolò Rizzo. Zefferi era cittadino onorario di Castellammare dal 2010, doveva aveva scelto di vivere da pensionato. Tre anni fa aveva lasciato Castellammare, dove aveva organizzato varie manifestazioni culturali, per raggiungere la famiglia a Roma.

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Nato a Tunisi il 5 settembre 1926, Ezio Zefferi iniziò l'attività di giornalista a «Momento Sera» e poi alla «Gazzetta di Mantova».

Nel 1954 partecipò al primo concorso per teleradiocronisti indetto dalla Rai e fu uno dei vincitori con, tra gli altri, Furio Colombo, Umberto Eco, Alfredo Pigna e Elio Sparano. Agli inizi degli anni '60 realizzò vari documentari per programmi curati da Enzo Biagi e poi divenne curatore dei servizi speciali del Telegiornale succedendo a Sergio Zavoli. Fu Zefferi, ad esempio, nella notte tra il 20 luglio e il 21 luglio 1969 ad organizzare le varie fasi della lunga diretta dello sbarco sulla Luna da Roma con i giornalisti Tito Stagno, Andrea Barbato e l'inviato a Houston Ruggero Orlando. Nel 1970 pubblicò il libro «Grandangolo - 10 anni di servizi speciali del Telegiornale». Dopo la riforma del 1976 Ezio Zefferi partecipò con Andrea Barbato alla creazione del Tg2, dedicandosi in particolare alla cura delle rubriche giornalistiche di approfondimento, di cui divenne il responsabile (Tg2 Dossier, Grandangolo, Sestante.....). Al Tg2 concluse la carriera come vice direttore.

Ezio Zefferi coltivò sempre la sua passione per la musica e una volta lasciata la Rai nel 1986 fu nominato sovrintendente del Teatro Regio di Torino. Ha curato in seguito anche la regia di numerose opere liriche, come «La fanciulla del West» a Verona, «Rigoletto» a Bari, «Norma» a Padova, «Bohème» e «Forza del destino» a Cagliari.  

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