Diana Del Bufalo, da stasera al Brancaccio: «Sono come Milly, una femmina forte e arrogante»

L'attrice in scena con "7 spose per 7 fratelli": "Non ho grandi ambizioni, ma sto bene così"

Diana Del Bufalo, da stasera al Brancaccio: «Sono come Milly, una femmina forte e arrogante»
di Ilaria Ravarino
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 09:14

Da stasera fino al 30 ottobre, sul palco del Teatro Brancaccio, la romana Diana Del Bufalo, 32 anni, tornerà a vestire i bustini stretti e i gonnelloni colorati di Milly, protagonista della riedizione teatrale del film di Stanley Donen 7 spose per 7 fratelli. Portato in scena con successo l'anno scorso (oltre 40 repliche), il musical - ambientato in America nel 1850 - si avvale di 22 interpreti, con la direzione musicale di Peppe Vessicchio e il comico Marco Baz Bazzoni coprotagonista con Del Bufalo.

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La seconda volta è meglio della prima?
«Decisamente.

Stavolta sono molto meno ansiosa, la prima l'anno scorso fu disastrosa».


Addirittura?
«Ero troppo distratta. Se vedevo qualcuno muoversi e parlare col vicino pensavo: diranno che faccio schifo».


Cosa ha imparato in un anno di musical?
«La dizione, ora parlo meglio. E ho scoperto che amo il teatro. Ora voglio fare solo questo».


Qual è il segreto di 7 spose per 7 fratelli?
«In realtà il film è famoso solo da noi: all'estero non hanno lo stesso culto che c'è in Italia. Credo che funzioni molto la parte della trasformazione, quella in cui Milly prende i fratelli e li ripulisce uno per uno, trasformandoli fisicamente per fargli trovare l'amore. Un po' alla Extreme Makeover (il docureality, ndr) ha presente?».

 

Chi è Milly?
«Una donna fica, forte, una femmina alfa. Mi ci rivedo. Amo dare ordini: sono acquario, un segno arrogante».


L'applauso che l'ha emozionata di più?
«Quello di mia nonna, 93 anni».

Chi invita quest'anno?
«Francesca Chillemi».


Con o senza Can Yaman?
«Chissà, sorpresa».


Il fan che vorrebbe avere?
«Giampiero Ingrassia, grandissimo attore».


L'esperienza in LOL: si promuove?

«È stata dura, mi ha fregata Maccio Capatonda: la persona che mi fa più ridere nell'universo. Ma lo rifarei, mi promuovo. Però se tornassi indietro cercherei di lasciarmi andare. Ero troppo tesa».


Reazioni della gente?
«Come in tutto, c'è chi ti apprezza e chi ti dice: sparati»


Sparati?

«Anche io ho i miei haters».


Comica, cantante, ballerina: se facesse una sola cosa?
«Guardi io sono poco ambiziosa. La mia vita mi piace talmente tanto che se perdessi il lavoro e la casa so che potrei reinventarmi e non cadrei in depressione. Potrei stare per sempre serena sotto un albero a guardare la luna col telescopio».


Non sarà che se lo può permettere?
«Anche, certo. Ma conta il carattere, la famiglia, avere due genitori amici che mi hanno cresciuta nella libertà totale».

L'insegnamento più grande che le hanno dato?
«L'onestà. Nonno, che dirigeva delle aziende, diceva: Se rubate sarete fottuti per il resto della vita, perché nessuno si fiderà più di voi. Essere sempre trasparenti è il mio motto».


Lo ha mai pagato?
«Non mi va di tornare sull'argomento (a gennaio la polemica sul suo mancato vaccino, ndr). Ma tutto quello che mi è successo mi ha insegnato qualcosa. Anche quando ho parlato troppo».


Teatro Brancaccio, via Merulana, 244,. Oggi, ore 20,4

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