L’arrivo del feretro di Leonardo Del Vecchio, ieri mattina, è stato annunciato dal suono delle campane dell’arcidiaconale di Agordo. Tra la piazza del paese, dove si sono formate due vere e proprie ali di folla, e l’ingresso del PalaLuxottica, sono state migliaia le persone, tanti i dipendenti con le tute da lavoro, che hanno voluto essere presenti per rendere un ultimo omaggio al patron di quell’azienda che tanto benessere ha portato in provincia di Belluno. La camera ardente, aperta al pubblico alle 13.30, ha registrato un via vai continuo di persone, tanto nel corso del pomeriggio che della notte. Le esequie verranno celebrate questa mattina a partire dalle 11.30.
I familiari
Ad accogliere la salma del cavaliere, al PalaLuxottica, c’erano il sindaco di Agordo, Roberto Chissalè, e il parroco di Santa Maria Nascente, don Cesare Larese. Accanto a loro, i famigliari e i vertici aziendali. La moglie Nicoletta Zampillo era accompagnata dai figli Leonardo Maria e Rocco Basilico (avuto da un precedente matrimonio). Dei tre primi figli di Del Vecchio c’erano Claudio e Marisa mentre era assente Paola.
Dopo il momento della famiglia e dei manager, è stato quello dei dipendenti e dei cittadini. La prima a entrare è stata Claudia Fabian, operaia dello stabilimento di Sedico. «Sono qui dalle 6 - dice - e sono orgogliosa di aver anticipato tutti». Claudia indossa la maglietta blu, con il logo Luxottica sul petto, che la farebbe riconoscere ovunque. Sul viso, inoltre, inforca un paio di Ray-ban, occhiali diventati iconici tra quelli prodotti dal colosso con sede operativa ad Agordo. Tra le lacrime fa l’elenco delle tante iniziative gratuite a favore della famiglia promosse dal cavaliere: «Un esempio concreto lo sto vivendo proprio in questi giorni perché mia figlia si trova in vacanza a Bibione nel contesto del “Summer camp” offerto gratuitamente dall’azienda per i figli delle maestranze. Ecco, se son qua anche per questo: grazie presidente».
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Le immagini
All’esterno e all’interno della struttura due maxi schermi in cui si rincorrevano immagini di Del Vecchio, molte in bianco e nero, per ricordare i momenti più importanti della sua vita professionale. Tra le pareti di vetro dell’edificio l’allestimento si presentava sobrio ed elegante, com’era del resto nello stile dell’imprenditore. Sullo sfondo delle grandi tende nere spiccavano il bianco dei fiori delle numerose corone. Unica eccezione, il cuscino di rose rosse, a forma di cuore, deposto sopra la bara anch’essa di fattura molto essenziale. «È stato l’ultimo grande regalo che ci ha fatto - affermano all’unisono i dipendenti - volendo il funerale qua, in paese, il nostro “nonno” ha voluto noi. E noi ci siamo».