Morto David Warner, l’attore di “The Omen” e “Titanic” aveva 80 anni

Morto David Warner, l’attore di “The Omen” e “Titanic” aveva 80 anni
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 25 Luglio 2022, 16:33

Una malattia legata al cancro. Così si è spento domenica a ottant’anni, David Warner, noto al grande pubblico, in particolare, per i ruoli in “The Omen" (Il Presagio), diretto da Richard Donner nel 1976, e “Titanic” di James Cameron, nel 1997. A dare la notizia è stata la famiglia con un comunicato: «Negli ultimi 18 mesi ha affrontato la diagnosi con la grazia e la dignità che lo contraddistinguevano. Mancherà moltissimo a noi, alla sua famiglia e ai suoi amici, e sarà ricordato come un uomo, un partner e un padre dal cuore gentile, generoso e compassionevole, la cui eredità di lavoro straordinario ha toccato la vita di molti nel corso degli anni». Alla Bbc, i familiari hanno poi dichiarato: «Abbiamo il cuore spezzato».

Nato a Manchester il 29 luglio 1941, Warner ha fatto il suo debutto nel mondo dello spettacolo a ventuno anni, al Royal Court Theatre, nel “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, diretto da Tony Richardson.

Impostosi all’attenzione per il suo talento, entrò nella Royal Shakespeare Company e, a soli ventiquattro anni, ottenne il primo ruolo da protagonista in “Amleto”.

Già due anni prima, aveva conquistato  il primo credito sullo schermo in “The King's Breakfast”. Nel 1964, il film “Tom Jones” di Tony Richardson. E nel 1966, la nomination ai Bafta per il ruolo di Morgan Delt in “Morgan matto da legare”, diretto da Karel Reisz, con Vanessa Redgrave e Robert Stephens. Nel corso della carriera, ha spaziato tra teatro, televisione e cinema, specializzandosi in ruoli psicologicamente complessi, arguti, perversi, e mettendosi alla prova in più generi cinematografici, dal prete nel western psicologico “La ballata di Cable Hogue” fino al pervertito in “Cane di paglia”, dal killer in “L'uomo venuto dall'impossibile” all'horror “Il presagio”, appunto, con Gregory Peck. E molto altro. Senza dimenticare “Star Trek”. Ha lavorato anche in più serie cult come “I segreti di Twin Peaks” e  “Doctor Who”.  Non sono mancati film in Italia. Nel 1993, “Piccolo grande amore”, per la regia di Carlo Vanzina, protagonisti Raoul Bova e Barbara Snellenburg.

Gli ultimi lavori risalgono al 2018 per il cinema, con “Il ritorno di Mary Poppins”, regia di Rob Marshall, e per la televisione, nella serie “L’alienista”. Nel 2020, è stato impegnato nel doppiaggio della serie animata “Teen Titans Go!”.
Lascia «la sua amata partner Lisa Bowerman, il suo amatissimo figlio Luke e la nuora Sarah, la sua buona amica Jane Spencer Prior, la sua prima moglie Harriet Evans e i suoi numerosi amici».

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