David Sassoli morto, dalla pandemia al Recovery Plan: le sue battaglie sociali e politiche

Risalgono alla fine dell’anno gli ultimi impegni pubblici di Sassoli

David Sassoli morto, dalla pandemia al Recovery Plan: le sue battaglie politiche e sociali
di Gabriele Rosana
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Martedì 11 Gennaio 2022, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:31

BRUXELLES - «Ci rivediamo presto in Parlamento». David Sassoli aveva salutato così, in un videomessaggio pubblicato sul suo profilo Twitter, gli oltre 700 eurodeputati, preannunciando il suo ritorno dopo la grave polmonite da legionella che l’aveva costretto, tra settembre e novembre dello scorso anno, a due mesi di forzata assenza dalle aule di Bruxelles e di Strasburgo. Sul banco più alto, quello di presidente d’Aula, era tornato poi per la plenaria di novembre e poi di quella di dicembre.

David Sassoli, gli ultimi impegni

 

Risalgono alla fine dell’anno gli ultimi impegni pubblici di Sassoli: a Parigi per il lancio della presidenza semestrale francese del Consiglio dell’Unione europea, a Strasburgo per consegnare nelle mani di Daria Navalnaya, figlia del dissidente russo Alexey Navalny, il premio Sakharov per la libertà di pensiero assegnato ogni anno dall’Eurocamera, e quindi a Bruxelles per l’apertura del Vertice dei capi di Stato e di governo del 16 dicembre. È la prima volta che il presidente di una delle principali istituzione europea muore mentre è in carica.

La macchina amministrativa per rinnovare la guida del Parlamento si era tuttavia già messa in moto nei giorni scorsi, seguendo le ordinarie scadenze del calendario Ue: la prossima settimana iniziano le procedure di voto per eleggere il nuovo presidente.

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«L’Unione europea non è un incidente della storia», aveva detto il 3 luglio 2019, quando fu eletto a sorpresa alla presidenza del Parlamento europeo, unica casella che nella spartizione dei ruoli di vertice dell’Ue e nelle trattative tra le famiglie politiche comunitarie era toccata al gruppo dei socialisti e democratici (S&D), succedendo a un altro italiano, il forzista Antonio Tajani, al termine di tre decenni - da quando cioè i membri dell’Eurocamera si eleggono direttamente - in cui un nostro connazionale non s’era mai accomodato sulla poltrona più importante dell’emiciclo comunitario.

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Da allora Sassoli è stato uno dei protagonisti della stagione della lotta alla pandemia e del pressing politico per rendere il Recovery Plan e il debito comune tasselli chiave nel futuro assetto politico Ue, ma anche di altre battaglie che hanno visto il Parlamento in prima linea negli ultimi mesi, come ad esempio il braccio di ferro con Ungheria e Polonia per le violazioni dello stato di diritto. Il mandato del presidente del Parlamento europeo dura due anni e mezzo, come tutte le cariche dell’emiciclo Ue, e il voto - indipendentemente dalla tragica notizia arrivata nella notte dall’ospedale di Aviano - è già calendarizzato per la plenaria che inizia lunedì prossimo, 17 gennaio. Sassoli avrebbe potuto correre per un secondo incarico consecutivo, come fatto nel 2014 dal socialdemocratico tedesco Martin Schulz, ma aveva deciso a inizio dicembre - dopo confronti a vario livello con i leader politici e dell’Aula - di non cercare la riconferma.

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«Ringrazio per le tante sollecitazioni, ma ho deciso di non ricandidarmi. Il fronte europeista rischierebbe di dividersi, il che sarebbe andare contro la mia storia, le nostre convinzioni, le nostre battaglie. Non posso permetterlo». Secondo l’intesa fra i gruppi politici Ue conclusa nel 2019, la guida dell’Aula nella seconda metà della legislatura tocca infatti a un esponente del Partito popolare europeo, la principale forza di centrodestra. La favorita è la numero due di Sassoli, la vicepresidente vicaria Roberta Metsola, maltese, che nei mesi di impedimento a causa delle condizioni di salute aveva già sostituto l’ex volto del Tg1 negli impegni ufficiali e alla presidenza dell’emiciclo. A lei, adesso, toccherà anche gestire la transizione.

 

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