Damon Weaver, il bambino prodigio che a soli 11 anni anni intervistò Barack Obama, è morto lo scorso 1 maggio all'età di 23 anni. L'intervista di Damon aveva ottenuto grande eco negli Stati Uniti e lo aveva reso popolare in tutto il mondo. Ad annunciare la morte del giovane al Palm Beach Post è stata la sorella, Candace Hardy, che ha parlato di una morte per cause naturali, senza fornire ulteriori dettagli.
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Weaver studiava comunicazione presso la Albany State University in Georgia.
«Ricordo quando ricevevo i pranzi scolastici, a volte non avevano un sapore così buono, devo ammetterlo», aveva detto Obama. «Stiamo effettivamente vedendo se possiamo lavorare almeno per rendere più sani i pranzi scolastici. Perché molti pranzi scolastici, ci sono molte patatine fritte, pizze, tater tots. Tutti i tipi di cose che non sono un pasto ben bilanciato». Affermazione che Weaver aveva così commentato «Suggerisco di mangiare patatine fritte e mango tutti i giorni a pranzo».
Damon Weaver, kid reporter who interviewed Barack Obama at White House, dies at 23 https://t.co/HJEFUe2ZX4 pic.twitter.com/IgbjCkz5SO
— Eyewitness News (@ABC7NY) May 16, 2021
Sul tema del bullismo Obama aveva detto: «Penso che quando sei presidente, sei responsabile di molte cose», «molte persone stanno attraversando un periodo difficile e stanno soffrendo là fuori. E la cosa principale che cerco di fare è concentrarmi sul tentativo di fare un buon lavoro e cercare di capire che a volte le persone si arrabbieranno per le cose».
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«Era solo una brava persona, genuina, molto intelligente», così Hardy, fratello di Waever, ha descritto il comunicatore scomparso. «Molto schietto, estroverso. Non ha mai detto di no a nessuno». L'intervista con Obama era stat per lui «un'esperienza irripetibile» che gli aveva «cambiato la vita».
«Damon era il ragazzo che mi correva dietro nella hall per dirmi che era interessato», ha detto Brian Zimmerman, il suo insegnante, come riporta il The Guardian. «E subito, ho visto il suo potenziale per il modo in cui appariva davanti alla telecamera. Potevi vedere la sua personalità emergere. Non era nervoso davanti ad essa».