«Mio figlio di 14 anni sarebbe ancora vivo se la scuola non avesse chiuso durante il lockdown»

«Mio figlio di 14 anni sarebbe ancora vivo se la scuola non avesse chiuso durante il lockdown»
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 19:33

«Mio figlio di 14 anni sarebbe ancora vivo se la scuola non avesse chiuso durante il lockdown». Questa la terribile testimonianza di Tracey Tyler, 40 anni, infermiera di Bedworth (Inghilterra). Lo scorso 25 maggio la donna trascorse la notte a lavoro in ospedale, a causa di un turno extra per l'emergenza Covid, quando tornando a casa trovò suo figlio Sam senza vita. Il 14enne si è suicidato impiccandosi nella sua camera. Una storia straziante, che Tracey trova la forza di raccontare 4 mesi dopo, per evitare che altri genitori possano trovarsi in una situazione simile. 

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La donna, madre di tre bambini, esorta i genitori a «porre domande imbarazzanti» poché crede che «una conversazione di cinque minuti può salvare la vita dei loro figli». Lo riporta il tabloid britannico Mirror. Tracey spera che il premier Boris Johnson non istituisca un altro lockdown perché «i bambini stanno soffrendo». 

Sulla morte di suo figlio Tracey raccconta: «Sam aveva tutto. Non avrei mai pensato che lo avrebbe fatto. Sapere che mio figlio ha scelto di porre fine alla sua vita, senza lasciarci alcuna spiegazione, è difficile. È dura. Non c'erano segnali o altro. Il mio cuore è spezzato. Se glielo avessi chiesto, penso che me l'avrebbe detto. Pensavo che il suo essere lunatico fosse dovuto all'età. Nessuno vuole chiedere. È un argomento tabù. Nessuno vuole parlare al proprio figlio della propria morte. Una conversazione scomoda di cinque minuti potrebbe salvare la vita di un adolescente. Vorrei averlo fatto con Sam».

«Quando sono uscita per andare a lavorare, era al computer con le cuffie. Stava ridendo e scherzando, faceva piani con i suoi amici per il termine del lockdown. Ha detto solo "torno tra due secondi", poi non è più tornato online. Credo che se fosse andato a scuola, come da routine, non sarebbe successo. L'unica cosa che cambiata era che stava sveglio tutta la notte a giocare, e dormiva tutto il giorno, come tutti i bambini».

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