Cosimo di Lauro, morto in carcere a Milano il boss della camorra: ispirò Genny Savastano di Gomorra

Il boss detenuto al 41bis ed era considerato l'autore della prima faida di Scampia, che provocò un centinaio di morti

Cosimo di Lauro, il boss della Camorra è morto in carcere a Milano a 49 anni: disposta l'autopsia
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Lunedì 13 Giugno 2022, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 19:33

È morto  a 49 anni nel carcere di Opera a MilanoCosimo Di Lauro l'ex reggente del clan di Lauro, che nella struttura penitenziaria milanese era detenuto in regime di 41 bis con l'accusa di associazione mafiosa e omicidio. 

Ignote le cause della morte

La notizia del decesso è stata comunicata questa mattina alle ore  7.10 dalla direzione del carcere all'avvocato difensore, Saverio Senese: «Suo assistito è deceduto». Restano ancora ignote le cause del decesso, secondo alcune fonti sarebbe stata disposta l'autopsia sul corpo. In passato la difesa aveva chiesto una perizia su Cosimo Di Lauro per turbe psichiche. 

 

Cosimo Di Lauro, chi era il boss figlio di "Ciruzzo o milionario"

Cosimo Di Lauro, conosciuto anche come "o chiatt" (ragazzo grasso in napoletano) o il "principe reggente" era ritenuto dagli inquirenti della DDA di Napoli il reggente dell'omonimo clan camorristico di Secondigliano a partire dal 2004, dopo l'arresto del padre Paolo (soprannominato "Ciruzzo o milionario").

Cosimo era considerato il responsabile della prima "faida" di Scampia, la "guerra" per il controllo delle piazze di spaccio tra i fedelissimi del clan Di Lauro e i cosidetti "spagnolli" o scissionisti.  

Nel 2019 aveva fatto notizia l'arresto del fratello Marco dopo una lunga latitanza di 14 anni e attualmente era detenuto in regime di carcere duro in Sardegna. 

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L'arresto e le condanne 

Di Lauro è stato arrestato il 21 gennaio 2005 nel quartiere denominato "terzo mondo" di Secondigliano, considerato un fortino della criminalità organizzata. L'arresto rimase tristemente celebre perchè alcuni abitanti reagirono alle forze dell'ordine cercando di proteggere il boss, lanciando oggetti dai balconi. Dopo l'arresto seguirono due condanne: una per associazione camorristica nel febbraio 2008 e un ergastolo per l'omicidio di  Geslomina Verde. Verde era l'ex fidanzata di un camorrista rivale, Gennaro Notturno (appartenente agli "scissionisti"). Fu catturata e torturata dai membri del clan Di Lauro per farle rivelare dove si trovasse il compagno. Dopo averla uccisa il suo corpo fu bruciato nella sua auto, al fine di cancellare le tracce. 

Ispirò Genny Savastano in Gomorra 

Cosimo Di Lauro aveva ispirato il personaggio di Genny Savastano nella serie televisiva Gomorra. Il suo arresto nel 2005 rimase iconico: vestito con un giaccone di pelle e con i capelli lunghi affrontò i fotografi a viso scoperto, a differenza del padre Paolo che si coprì il viso con le braccia per evitare i flash dei fotografi. 

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