La scienza lo conferma, chi si somiglia si piglia: «Ci piace chi è come noi»

La scienza lo conferma, chi si somiglia si piglia: «Ci piace chi è come noi»
di Valeria Arnaldi
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Giovedì 15 Ottobre 2020, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 07:44

«Gli opposti si attraggono», dice la saggezza popolare. «Chi si somiglia si piglia», recita il proverbio. Nella confusione di emozioni, sentimenti e indicazioni, a fare chiarezza ora è la scienza. Stando a uno studio condotto da Pin Pin Tea-makorn e Michal Kosinski, ricercatori della Stanford University, pubblicato su Scientific Report, la somiglianza tra due persone è un fattore di attrazione. E attenzione, non si tratta di una somiglianza di valori - non solo almeno - ma estetica, fisica. L'indagine è stata condotta usando le immagini dei visi di 517 coppie, scattate all'inizio del matrimonio e da 20 a 69 anni dopo. Le foto sono state analizzate con un algoritmo facciale e pure da un campione di oltre 150 volontari, chiamati a tentare di associare le figure dei coniugi.

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LA CONVERGENZA
L'obiettivo iniziale era verificare la «convergenza nell'aspetto fisico degli sposi», riscontrata nel 1987 da Robert Zajonc dell'Università del Michigan e spiegata come un'acquisizione nel tempo, frutto di condivisione di momenti, situazioni, emozioni, abitudini. Riprendendo le modalità di ricerca di Zajonc, che aveva confrontato foto di dodici coppie appena sposate e poi delle stesse dopo venticinque anni per vedere gli eventuali mutamenti, il team di Stanford ha deciso di fare comparazioni in un campione decisamente più ampio di partner.

E a sorpresa, gli esiti degli anni Ottanta non sono stati confermati. Anzi. Stando al nuovo studio, «mentre i volti dei coniugi erano simili all'inizio del matrimonio, non convergevano nel tempo». Le somiglianze facciali, dunque, non si manifestano negli anni, ma, probabilmente, sono alla base dell'attrazione tra due soggetti. Non esito della relazione perciò, ma suo motore. Non mutamento dovuto al rapporto prolungato, ma quasi un istinto.

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Un precedente studio effettuato su 825 coppie da Benjamin W. Domingue dell'università del Colorado a Boulder aveva già evidenziato la somiglianza genetica tra persone sposate maggiore di quella esistente tra soggetti scelti a caso, fenomeno definito «accoppiamento assortativo sull'intero genoma». Insomma, a determinare la scelta sarebbero geni e lineamenti. Basta guardarsi intorno, o quasi, per rendersene conto. Somiglianze sono state riscontrate tra Denzel Washington e la moglie Pauletta, Kristen Bell e Dax Shepard, Christina Aguilera e Matthew Rutler, Gisele Bundchen e Tom Brady. E molti altri. In Italia c'è chi nota similitudini di lineamenti, colore degli occhi, sorriso e così via, da Billy Costacurta e Martina Colombari a Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi, Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro, Belen Rodriguez e Stefano De Martino, fino ad arrivare a Chiara Ferragni e Fedez, che sottolineano l'affinità, pure mutando colore di capelli e look. «La scelta del partner è determinata da più fattori - spiega Marta Giuliani, psicologa e sessuologa clinica, consigliera Ordine Psicologi del Lazio - ci sono input genetici, fattori biologici, ormonali, elementi psicologici. La familiarità fisica viene riconosciuta e può portare ad avvicinarsi all'altra persona, quindi può predisporre alla conoscenza. I fattori di disposizione genetica all'avvicinamento, però, sono modulati poi sulla base di elementi psicologici. Riconoscere la familiarità può essere rassicurante, dipende ovviamente dal vissuto. Se ci si sente sicuri, non si avrà timore di avvicinarsi a chi familiare non è. Hanno un peso anche il momento dell'incontro e le necessità dei singoli». Se la somiglianza fa battere il cuore, non è però garanzia del per sempre. «I bisogni possono mutare nel corso della vita, così anche l'effetto della somiglianza». E vissero insieme simili e contenti. Almeno per un po'.

 

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